Ogni giorno che passa la campagna elettorale di Milano assume connotati sempre più surreali. Fra tormentoni che impazzano sul web, militanti travestiti da rom, finte aggressioni, la cronaca politica di questi giorni sembra una vecchia distopia americana, o peggio, un film di Mel Brooks in cui ti aspetti di veder passare da un momento all’altro uno dei candidati in groppa a un elefante sullo sfondo di piazza Duomo.

La brutale strategia di comunicazione scelta dalla destra di Berlusconi e Bossi, e dominata dalle forze primordiali dell’istinto, ha contribuito non poco a costruire questo clima da balle spaziali. L’intento doveva essere quello già più volte, e con successo, sperimentato nella realtà italiana. Un esempio per tutti: nell’aprile del 2008, durante la campagna elettorale che avrebbe portato Alemanno al Campidoglio, a pochi giorni dalle elezioni, cavalcando la cronaca cittadina, Maurizio Gasparri dichiarò: “La Roma di Prodi, Rutelli e Veltroni è il regno del terrore e dello stupro.

Sparate come questa, che appartengono alla medesima “cultura” politica che ha partorito le recenti “Al Qaeda tifa Pisapia” e “con la sinistra Milano zingaropoli islamica”, sono il chiaro sovvertimento del mandato rappresentativo che dovrebbe ispirare la buona politica in un paese civile. Il web, mai come in questi giorni vero asse strategico della comunicazione elettorale, è tutto un fiorire di chicche. L’ultima è lo spot anti-Pisapia messo in campo dalla Lega. Lo spot, intitolato Vota consapevolmente, vede protagonisti una signora e un ragazzo seduti su una panchina che commentano il programma di Pisapia tacciandolo di tenere in considerazione solamente gli stranieri, i rom e le moschee. Per chi comprensibilmente non avesse voglia di guardare fino in fondo i tre minuti di questo becero qualunquismo di stampo razzista, segnalo che lo spot termina con la preghiera islamica del muezzin.

Anziché proporre soluzioni ai problemi reali della collettività, dunque, la strategia della destra italiana mira ancora una volta a introdurre i fantasmi nella testa delle persone. L’impressione è che però stavolta la misura sia davvero colma. Le criminali millanterie di questo gioco al massacro sembrano aver ottenuto, per una volta, come unico degno risultato, un colossale sberleffo collettivo. Se la retorica berlusconiana-leghista verrà finalmente ricacciata in un alveo minoritario, come accade normalmente con i partiti dell’ultradestra xenofoba negli altri paesi europei, lo sapremo lunedì. Sperando che i milanesi, nel frattempo, vadano a votare davvero “consapevolmente”.

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