Il candidato sindaco del centrosinistra a Cagliari Massimo Zedda

Cagliari – L’Msi-Destra nazionale preferisce Massimo Zedda, ma il candidato sindaco del centrosinistra conferma che in vista del ballottaggio di domenica e lunedì prossimi per le comunali di Cagliari, non ci saranno apparentamenti. Vale la pena, tuttavia, soffermarsi sul contenuto della nota diffusa da Maria Antonietta Cannizzaro, presidente nazionale del partito: “Votate Massimo Zedda. Meglio avere i nostri avversari, anche il diavolo se possibile, piuttosto che appoggiare quelli del Pdl e Berlusconi, traditori che in 18 anni hanno portato l’Italia al degrado. La sinistra e il diavolo, almeno, non fanno bunga bunga”.

Zedda e la coalizione non sembrano interessati al sostegno di altre forze politiche che non siano quelle con le quali si è presentato agli elettori al primo turno, ottenendo una percentuale superiore al 45 per cento contro il 44,71 dell’avversario Massimo Fantola (Leggi la cronaca). Un risultato importante, soprattutto se valutato nel contesto politico del capoluogo sardo dove il centrodestra ha vinto le ultime consultazioni sempre al primo turno e il centrosinistra, di fatto, non aveva voce in capitolo dal 1993. Un successo per il giovane consigliere regionale (in quota Sel) che è determinato ad aggiudicarsi la sfida finale in programma fra pochi giorni. Senza alcun sostegno ulteriore. Tanto più ora che è stato scongiurato il pericolo “anatra zoppa”. Un’ipotesi, sulla quale il centrodestra ha puntato molto l’attenzione, dovuta al fatto che dalle urne, dopo il voto del primo turno, era venuto fuori un risultato inverso per quanto riguarda gli schieramenti: il centrodestra ha ottenuto preferenze superiori al 53 per cento, mentre il centrosinistra si è fermato sotto il 38 per cento. Questo, in ogni caso, non precluderebbe l’assegnazione del premio di maggioranza a Zedda in caso di vittoria.

Il perché lo ha chiarito il senatore democratico (nonché avvocato) Francesco Sanna, tirando fuori un asso dalla manica, ovvero una sentenza del Consiglio di Stato. Il dispositivo, datato 2010 e riferito ad un ricorso relativo al Comune di Alba, chiarisce la corretta interpretazione della norma del Testo unico sull’assegnazione dei seggi. Nel caso di Cagliari il premio di maggioranza in favore di Zedda scatterebbe, e gli garantirebbe la governabilità, perché le liste collegate all’altro candidato non superano il 50 per cento dei voti validi ottenuti da tutti i candidati sindaci.

Le minacce al candidato Pdl. Lo scenario politico sardo, nelle ultime ore, è stato caratterizzato dalle reazioni di condanna bipartisan al gesto intimidatorio indirizzato al candidato del centrodestra: i collaboratori di Fantola, questa mattina al loro arrivo nella sede elettorale, hanno trovato ad accoglierli una busta contenente un proiettile e un biglietto con la scritta: “Lascia la città a Massimo Zedda”. Immediati gli attestati di solidarietà e condanna. “Siamo sicuri – ha detto Massimo Zedda – che sia il gesto di qualche stupido che ha l’unico obiettivo di incattivire le ultime ore prima del ballottaggio. L’abbiamo detto entrambi: l’importante in questi giorni è discutere dei programmi per la città ed è quello che continuerò a fare”. Il Pd, con il segretario Silvio Lai, ha aggiunto: “A nome di tutto il partito esprimo la ferma e dura condanna per le minacce subite dal candidato del centrodestra Massimo Fantola. Da sempre il Pd ha condannato tutti gli episodi volti a turbare o minare la democrazia. La politica e la contrapposizione dialettica non devono mai superare il comune senso del vivere civile. I toni di una campagna elettorale che, talvolta possono apparire aspri e accesi, nulla hanno a che vedere con episodi come quelli capitato oggi. Ci auguriamo che le forze dell’ordine possano individuare in tempi rapidi gli autori di questo gesto”. Per Simona De Francisci, vice capogruppo Pdl in Consiglio regionale, “Cagliari non è una città violenta e non è abituata ad atti intimidatori come quello subito da Fantola. Il dibattito politico deve stare nell’ambito del rispetto reciproco delle parti e delle opinioni di tutti. Nel condannare fermamente questi atti di violenza, ed esprimere la mia solidarietà ad un uomo i cui toni non sono mai andati sopra le righe e che non merita questo, mi auguro per il bene della città che il confronto democratico e sui programmi prevalga sulle logiche violente che non appartengono alla cultura politica dei cagliaritani”.

Intanto oggi si è insediato Giuseppe Casti, il nuovo sindaco di Carbonia, città capoluogo del Sulcis (insieme a Iglesias) dove il centrosinistra ha vinto al primo turno con percentuali bulgare. Casti (Pd) ha sconfitto gli avversari con una percentuale del 63,8 per cento e in Consiglio comunale potrà contare su una maggioranza formata da 27 consiglieri su 40.

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