I conti dell’Europa peggiorano. Nella zona euro il rapportodebito/Pil è aumentato, passando dal 79,3% alla fine del 2009 all’85,1% alla fine del 2010, mentre nel complesso dei 27 paesi della Ue è salito dal 74,4% all’80,0%. Sono i dati resi noti da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, basati sulla prima notifica delle cifre fornite dagli stati membri.

Luci e ombre per il nostro Paese. Secondo i dati riportati da Eurostat, l’Italia è passata da un deficit del 5,4% nel 2009 al 4,6% del 2010. Nel 2008 era stato rispettivamente del 2,7% e nel 2007 dell’1,5%. Nel 2010 le uscite sono state pari al 50,5% del pil mentre le entrate al 46,0%, rispetto al 51,8% e al 46,5% del 2009. Il debito pubblico, invece, nel 2010 ha raggiunto 1.843.015 milioni di euro, pari al 119% del pil, rispetto al 116,1 del 2009. Nel 2008 era invece stato pari al 106,3% e nel 2008 al 103,6%. Bruxelles ricorda anche che l’Italia, nel quadro dei programmi di assistenza finanziaria ai paesi dell’eurozona in difficoltà, ha prestato l’equivalente dello 0,3% del pil, pari a 3.890 milioni di euro.

Nel 2010 deficit record per l’Irlanda con il 32,4%, seguita dalla Grecia con il 10,5% e dalla Gran Bretagna con il 10,4%, poi Spagna (9,2%), Portogallo (9,1%), Polonia e Slovacchia (entrambe 7,9%), Lettonia (7,7%), Lituania (7,1%), e Francia (7,0%). I deficit minori sono invece stati registrati in Lussemburgo (1,7%), Finlandia (2,5%) e Danimarca (2,7%). L’Estonia è l’unico paese che ha registrato un surplus, pari allo 0,1% del pil, mentre il bilancio della Svezia è stato in equilibrio (0,0%). La Germania ha invece avuto un deficit del 3,3%. Complessivamente, quindi, 21 stati membri su 27 hanno migliorato i loro conti, mentre 6 hanno visto un peggioramento. Per quanto riguarda il debito, invece, nel 2010 maglia nera alla Grecia con il 142,8% del pil, seguita dall’Italia (119,0%), e poi dal Belgio (96,8%), Irlanda (96,2%), Portogallo (93,0%), Germania (83,2%), Francia (81,7%), Ungheria (80,2%), Gran Bretagna (80,0%), Austria (72,3%), Malta (68,0%), Olanda (62,7%), Cipro (60,8%) e Spagna (60,1%). Sono quindi 14 paesi su 27 ad avere un debito superiore al 60% del pil, soglia massima fissata dal Patto di stabilità e crescita. I paesi meno indebitati, secondo i dati di Bruxelles, sono stati invece Estonia (6,6%), Bulgaria (16,2%) e Lussemburgo (18,4%), seguiti da Romania (30,8%), Slovenia (38,0%), Lituania (38,2%), Repubblica Ceca (38,5%) e Svezia (39,8%).

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