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Fallimento Torre Folk
agli arresti anche tre avvocati

La guardia di finanza ha eseguito nove ordinanze di custodia cautelare. Bancarotta fraudolenta, riciclaggio ed evasione dell'Iva le accuse
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Il fallimento della Torre Folk di Sant’Andrea in Besanigo, uno dei locali dell’epoca d’oro della Riviera romagnola, ha portato all’arresto di nove persone, fra cui tre avvocati e tre imprenditori, che avrebbero sottratto beni per circa tre milioni. Le accuse sono di bancarotta fraudolenta, riciclaggio ed evasione dell’Iva. La Guardia di Finanza di Rimini ha sequestrato l’immobile del valore di due milioni, un appartamento (600mila euro) e un terreno a Coriano (500mila), oltre a società e conti correnti. Gli indagati dell’inchiesta, condotta dal Pm Paolo Gengarelli, sono nel complesso undici.

I nove provvedimenti cautelari, emessi dal Gip Fiorella Casadei, riguardano Giovanni Matteotti, titolare del locale, finito in carcere; ai domiciliari sono andati gli avvocati Nicola De Curtis, Nicolino Mattiaccio, con studio a Campobasso, e Antonella Manes, residente a Larino, oltre agli imprenditori Stefano Tamburini ed Elisabetta Maggi di Riccione, Antonio Petrelli di Cattolica e Arturo Fiorentini, indicato come prestanome insieme ad una riminese ancora ricercata. Obbligo di firma per altri due indagati.

Fallita nel 2009, la Torre Folk sarebbe stata svuotata dai suoi beni da Matteotti insieme agli altri inquisiti, che secondo le indagini sarebbero stati suoi complici nel ripulire quanto sottratto al fallimento attraverso una serie di società e prestanome, che fingevano di comprare i beni per poi venderli ad una società che comprava per conto di Matteotti. Il locale venne aperto negli anni ’60 da Sergio Pioggia, noto imprenditore locale, che da ristorante lo trasformò in una balera di grande successo, poi alla fine degli anni 90 lo vendette. Il futuro del locale era comunque segnato: verrà abbattuto e al suo posto sorgeranno appartamenti.

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