Secondo la clasifica del Sole 24 ore, Parma è al quarto posto per le tariffe di mense e asili nido. L’orgoglio serpeggia in città come solo in chi gode dell’essere comunque ai primi posti. Certo, resta il rammarico di non essere finiti in zona medaglia. Ho cercato di farmi spiegare da Nicolò, mio figlio, quanto cavolo si sia messo a mangiare rispetto all’anno scorso, in quanto la sua retta al nido, di proprietà del Comune di Parma, è aumentata in un anno di 40 euro. Nicolò, tre anni, continua a ripetermi “frutta e creker”: nel suo nido si fa solo merenda. Il problema è un altro. E’ la necessità di rastrellare denaro là dove i servizi sono indispensabili, dove i genitori che lavorano non possono farne a meno e quindi: 40 euro in più, di botto. All’aumento non corrisponde nessun servizio aggiuntivo. Il creker sarà pure salato in superficie, leggero, sfogliavelo, al rosmarino, ma sempre creker è.

Le casse della città Ducale si sono buttate anche sui parchimetri, aumentando pure lì le tariffe: chi avesse sperato di parcheggiare i figli sulle strisce blu è caduto male comunque. Il Comune rastrella denaro, deve, ha i conti in rosso scuro (pochissimo tempo fa s’è dimesso il collegio dei revisori, ammettendo che il gioco è bello quando è corto, specie se si gioca con le banconote del mònopoli). Ma la classifica del Sole 24 ore rivela che Parma s’è fatta caruccia in termini di rette. Diciamola tutta: il servizio c’è ed è buono, asili in costruzione si confondono con cantieri che confinano con asili già avviati (un po’ di tosse, qualche polvere sottile, ma si sa come sono i bambini: respirano).

Puntuale il Sole 24 ore che sbrodola su Parma etc etc etc… Puntualissimo il Comune di Parma smentisce con un piccatissimo comunicato stampa “In riferimento all’elenco uscito oggi come se fosse antani sul Sole 24 ore alla supercàzzola il Comune di Parma smentisce i dati relativi a Parma con s…………o a destra” etc etc. Per carità, il Comune di Parma avrà pure ragione e di fronte ai problemi che devastano l’umanità etc etc di retorica i dati del Sole potranno anche essere sbagliati, ma la smentita vera è precedente, in corrispondenza del 150esimo dell’Unità d’Italia. In quell’occasione il Comune di Parma comunicava alle famiglie che gli asili avrebbero celebrato la festività del 17 marzo (giovedì) e che la chiusura si sarebbe protratta anche al giorno successivo: 18 marzo (venerdì, l’unico ponte che non rientra nelle  grandi opere). Ora, ho cercato di spiegare a Nicolò che cos’è la festa del Tricolore, la storia del 17 marzo e compagnia bella. Quello che non m’è riuscito bene è stato fargli capire la faccenda del 18 marzo. L’ha fatto Giovanni Paolo Bernini, Assessore all’Infanzia del Comune di Parma, che di fronte alla polemica per eccesso di festività ha messo tutti a tacere con un perentorio “il 18 marzo è chiuso perchè gli ASILI NON SONO UN SERVIZIO ESSENZIALE”. Vedi perchè i dati del Sole 24 ore sono sbagliati!?! Perchè il servizio non è essenziale e l’inutile Giovanni Paolo Bernini è come un asilo: non essenziale. Tagliàmolo e i conti tornano!