“Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”
Antonio Gramsci

A volte è necessario rivolgersi ai grandi pensatori del ‘900 per capire quanto sia importante quello che ciascuno di noi sta facendo in queste ore. Certo, continuano ad esserci disfattisti che ci spiegano come tutto questo non serva a niente, che le nostre mobilitazioni e le nostre azioni di disobbedienza civile servirebbero solo a scalfire leggermente la crosta di marciume che riveste la cricca al governo, ma senza risultati concreti. Ma costoro sbagliano di grosso.

Mercoledì, grazie alle nostra contestazione a La Russa davanti a Montecitorio, siamo riusciti a stravolgere i piani dei “grandi” comunicatori del Caimano,  facendo passare in secondo piano la solita commedia recitata  a Lampedusa del “governo del fare” (in Abruzzo e a Napoli stanno ancora aspettando che le sue promesse si realizzino) e del “padre buono”.

Mercoledì sera e giovedì mattina, invece di passare in secondo piano il tentativo golpistico alla Camera, i Tg e i quotidiani italiani sono stati costretti a parlare del processo breve e della grande  mobilitazione di cittadini indignati e stufi.

C’è da dire che l’opposizione parlamentare, come non era mai successo prima, questa volta ha agito in maniera unitaria  e in sintonia con la piazza, e questo è un grande successo. Visto che i giornali berlusconiani stanno stigmatizzando questo fatto, noi abbiamo la certezza di aver colpito nel segno. Infatti la discussione del processo breve è slittata alla settimana prossima, nel tentativo della maggioranza di alleggerire la tensione.

Ma hanno fatto i conti senza l’oste, gli episodi di mercoledì sono stati una scintilla importante  per accendere – nuovamente e forse definitivamente – il fuoco dell’indignazione. Per questo siamo pronti a riprendere la protesta del nostro presidio a partire da martedì 5 aprile dalle 14.30 in poi davanti a Montecitorio, per proseguire la sera con la Notte bianca della democrazia in piazza SS. Apostoli a Roma, dalle 20 in poi.

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