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Caso Marrazzo, chiusa l’inchiesta
Otto persone rischiano processo

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La procura di Roma ha chiuso le indagini sui casi del presunto ricatto nei confronti di Piero Marrazzo, dell’omicidio del pusher Gianguarino Cafasso e di altri episodi minori. Per otto indagati, quattro carabinieri, tre pusher e la trans Josè Alexander Vidal Silva (detta Natali), quest’ultima sorpresa con l’ex governatore del Lazio il 3 luglio 2009, si profila ora la richiesta di rinvio a giudizio.

A depositare gli atti e a notificare gli avvisi di chiusura indagini sono stati il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo ed il sostituto Rodolfo Sabelli. Associazione per delinquere, omicidio volontario aggravato (quello di Cafasso il 12 settembre 2009), concussione, violazione della legge sulla droga, perquisizioni illegali, rapina e favoreggiamento i reati indicati nelle sette pagine del capo di imputazione. Per il caso Marrazzo si prospetta la richiesta di rinvio a giudizio dei carabinieri, già in servizio nella compagnia Trionfale, Nicola Testini, Luciano Simeone e Carlo Tagliente. Per il tentativo di commercializzazione del video realizzato in occasione del blitz avvenuto nell’abitazione di Natalì, il 3 luglio 2009, in via Gradoli, è accusato il carabiniere Antonio Tamburrino.

Gli inquirenti attribuiscono a Nicola Testini, Luciano Simeone e Carlo Tagliente di avere ’con la minaccia di gravi conseguenze costretto Marrazzo – è detto nel capo di imputazione – a compilare e a consegnare loro tre assegni dell’importo complessivo di 20 mila euro. Non solo, in quell’occasione i tre si sarebbero “impossessati di 5000 euro di proprietà in parte di Marrazzo in parte di Natali”. I carabinieri, con l’eccezione di Tamburrino, si sarebbero inoltre procurati “indebitamente immagini attinenti alla vita privata di quanti si trovavano nell’appartamento” e avrebbero detenuto illegalmente, per l’accusa, un “quantitativo non esattamente determinato di cocaina che dapprima riprendevano nel video realizzato e di cui poi si impossessavano omettendone il sequestro”. I quattro carabinieri furono arrestati nell’ottobre 2009 e, successivamente, scarcerati, in piu’ riprese. Nell’ambito dell’inchiesta sono indagati la stessa Natali, per aver ’in due occasioni acquistato e detenuto cocaina destinanti all’uso di terza persona’ ed i pusher Emiliano Mercuri, Massimo Salustri e Bruno Semprebene.

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