Il provider internet Aol comprerà per 315 milioni di dollari The Huffington Post, uno dei blog più famosi al mondo con quasi 25 milioni di visitatori al mese. Circa 300 milioni saranno versati in contanti. Il consiglio di amministrazione di entrambe le società e gli azionisti di Huffington Post hanno già dato il via libera all’operazione, annunciata poco dopo la mezzanotte di domenica, che dovrebbe concludersi a cavallo tra il primo e il secondo trimestre dell’anno. Per Aol si tratta della acquisizione più importante da quando si è separata, nel 2009, da Time Warner, e darà vita ad una fusione fra due veri giganti dell’online.

Arianna Huffington, la giornalista che ha inventato l’ autorevole blog sarà presidente e redattore capo del nuovo gruppo, The Huffington Post Media Group. La nuova compagnia ingloberà tutti i siti di proprietà di AOL: Mapquest, Politics Daily, PopEater, Moviefone, Endagdet, TechCrunch e Patch.com.

Schierato politicamente a sinistra, l’ Huffington nasce nel 2005 con un investimento iniziale di un milione di dollari. Da subito si impone come uno dei blog più autorevoli, nel 2008 gioca un ruolo importante per le elezioni presidenziali del 2008 vinte da Barack Obama. Oltre ad avere la responsabilità di tutti i notiziari di Aol, locali e internazionali, il celebre blog si occuperà delle altre operazioni media del gruppo come MapQuest e Moviefone.

A spiegare tutti i passaggi della fusione tra i due giganti della rete è stata la stessa Arianna Huffington. Con un editoriale dal titolo Quando HuffPost incontra Aol: “Una fusione di visioni . Scrive la giornalista: “Lungi dal cambiare il nostro approccio editoriale, la nostra cultura, o la nostra missione, questo momento sarà per HuffPost come fare un passo fuori da un treno in rapido movimento per salire su un jet supersonico. Siamo ancora in viaggio verso la stessa destinazione, con le stesse persone al volante, e con gli stessi obiettivi, ma adesso andremo molto, molto più veloce”.

Articolo Precedente

Masi, la Rai e l’invasione delle papi girls

next
Articolo Successivo

Santoro e Travaglio: cattivi maestri?

next