Solo due mesi fa sembravano destinati a rivoluzionare il centrosinistra. Ora i due principali esponenti dei “rottamatori” del Partito democratico non partecipano insieme alle convention e si parlano solo per messaggi pubblici. Gelidi. “Matteo Renzi può stare tranquillo: i ‘rottamatori’ non vogliono diventare una corrente” ha detto Pippo Civati, questa sera a Roma, in un incontro (in vista della direzione del Pd di domani) a cui il sindaco di Firenze non ha partecipato. Tra i presenti anche i parlamentari Debora Serracchiani, Roberto Della Seta ed Ermete Realacci. “Rispetto a Renzi – ha continuato Civati facendo riferimento alla questione Fiat – ho una idea diversa e spero di discuterne domani in direzione con lui”, ha spiegato.

Nelle stesse ore il sindaco di Firenze ha partecipato alla presentazione del libro di Bruno Vespa prendendo – pur senza arrivare allo scontro frontale – le distanze dal movimento. Ma parlando apertamente dei “rottamatori di Civati”: “Con questo Pd non si vince. Non mi sono né riavvicinato a Bersani né mi sono allontanato dai rottamatori di Civati, né tantomeno abbiamo noi pensato di fare una mini corrente, uno spiffero nel partito. Mi candido a dare una mano al Pd per trovare una nuova classe dirigente che sostituisca quella attuale con la nuova generazione”.

Insomma, sembra che tra i due il rapporto sia decisamente peggiorato rispetto a poche settimane fa. Domenica alla convention dei rottamatori di Bologna sono già iscritte 300 persone. Ma Renzi ha annunciato che non ci sarà. Nonostante tutto, Civati ha invitato a sdrammatizzare la polemica: “Vorrei una politica più serena – ha spiegato – che eviti le polemiche di una settimana costruite su ogni singola battuta. Io domani andrò in Direzione assieme a Renzi e lì, per esempio, ci confronteremo tutti sul caso Fiat, sul quale io, pensate un pò, sono d’accordo con quello che ha detto ieri sera D’Alema”.

Dopo le polemiche sollevate dall’incontro con Berlusconi ad Arcore, Renzi è di nuovo messo sotto accusa dal popolo del web a causa delle sue posizioni pro-Marchionne: “Hai pranzato con Berlusconi oggi o con Marchionne? Bla, bla, bla”, questo il tenore dei commenti dei rottamatori su Facebook, dove traspere un certo malumore. “Non ho verità in tasca” spiega Renzi nel suo blog. “Ma più che con la Fiom sto con il governo Obama che scommette e investe sulla sfida di Marchionne. Reazionario anche Barack?”

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si rischia la rottura. Alla fine Bersani passa

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