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Landini (Fiom): “Dobbiamo arrivare allo sciopero generale”

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“Dobbiamo finalmente arrivare allo sciopero generale in questo paese”. Maurizio Landini, segretario Fiom, lancia un messaggio forte dal congresso di Sinistra, ecologia e Libertà in corso a Firenze, dopo quello della manifestazione di piazza san Giovanni.    “Se non lo facciamo adesso – dice Landini – non ci sarà un secondo tempo in cui ci verrà permesso di farlo. Questo è il contributo più importante che possiamo dare per cambiare la situazione”. Il suo intervento è stato salutato da una standing ovation dei delegati.

Il segretario del sindacato dei metalmeccanici della Cgil si è posto innanzitutto un problema di rappresentazione politica, quella della gente senza diritti e quello delle persone sfiduciate perché nessuno fa più i loro interessi: “Quando ci si racconta che è finita la lotta di classe, ma l’unica classe che paga la crisi e a cui vengono cancellati i diritti è qualla di chi lavoro, allora occorre avere la forza di batterci per cambiare questa società”, ha aggiunto Landini incalzando i partiti della sinistra.
“Certi ragionamenti dovrebbero farli anche quanti pensano di essere dei grandi politici. Perché altrimenti ci si ritrova poi a dire: ‘Perché chi lavora non vota piu’ a sinistra?’. La ragione non mi sembra così complicata da capire: se uno non ha mai qualcuno che ti rappresenta o dice espressamente che vuole rappresentare i tuoi interessi, quelli di chi lavora, di chi paga le tasse, di chi fa funzionare questo paese, per quale ragione uno dovrebbe anche votarlo? Stanno tutti a vedere se crescono o calano dello 0,1 o dello 0,5, ma lo vedono o no che nei sondaggi il punto vero è che più del 50 per cento degli italiani dice che non andrà a votare, perché sono tutti uguali? Lo capiscono o no, che questo è il punto se vogliamo difendere la democrazia? Bisogna recuperare una credibilità e una rappresentanza e, allora, si deve tornare a parlare dei problemi veri che la gente vive tutti i giorni, altrimenti c’è una lontananza che cresce e questo non serve né alla sinistra né a chi lavora”.

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