l’intervista - Matteo Salvini

Elezioni Sicilia, Salvini: “Le Regionali saranno la tomba delle larghe intese”

Tour siciliano col treno a nafta “che puzza”, il leghista fa i pronostici

Di Pietrangelo Buttafuoco
31 Ottobre 2017

Nove ore e diciannove minuti. Da Trapani ad Agrigento. Questo, il tempo di percorrenza. Partenza alle 5.43, ieri, ma niente, il Fatto Quotidiano arriva in ritardo.

Il treno su cui viaggia Matteo Salvini è già partito. Non resta che telefonargli. Non prende la linea, ore 5.57, finalmente risponde:

“Qua più che altrove c’è la netta sensazione che l’epopea di Matteo Renzi sia finita; che il voto siciliano sia la tomba delle larghe intese; Sergio Mattarella, il 6 novembre, dovrà sciogliere le Camere; con Zaia, Maroni, Toti e Musumeci, adesso, quattro punte di sfondamento sono assicurate”.

Nel senso che se vince Nello Musumeci, il candidato del centrodestra, è finita per Matteo Renzi e si sciolgono le Camere o se vince Giancarlo Cancelleri, il candidato del Movimento 5 Stelle?

La domanda è appesa. Cade la linea. Chi chiama, richiama. Si ritenta. Ecco la risposta:

Preferisco che si vinca noi, ovviamente, in ogni caso per Renzi e per il suo gemello…

…allude a Silvio Berlusconi?

…Alfano, l’Angelino che qui pensava di avere il suo orticello… per lui e per il suo compare è fi-ni-ta.

Ma le larghe intese Renzi se le fa con Berlusconi. Il leader di Forza Italia doveva prendere casa a Palermo per farsi la campagna elettorale e, infatti, niente…

Ma verrà in Sicilia per il Ponte dei Morti.

La festa dei Morti!

Sembra un ossimoro, la festa e la morte…

Il 2 novembre è l’Halloween di Sicilia. Si mangiano biscotti a forma di tibie, gli ossi… è anche il giorno in cui entrambi sarete a Catania, farete festa insieme con Berlusconi.

Più che insieme, sarà staffetta.

Ma non siete in coalizione?

È quello che dico anch’io.

E non avete lo stesso candidato?

Quello che mi chiedo anch’io.

Ci fu litigio?

La mia agenda è fissata da una settimana. Comizio in piazza Teatro Massimo alle 19.

Lui ha dato appuntamento alle 18 in una sala, alle Ciminiere.

E cosa posso fare? Saremo separati in piazza. Vorrà dire che si comincia alle 19.30 per consentire a Musumeci di correre di qua e di là.

Lei va per littorine, Berlusconi ha le sue esigenze…

Con tutta la puzza, poi…

La puzza?, si fete in Sicilia?

Sì, il tanfo della nafta; è mai possibile che l’Europa tuteli l’ambiente dappertutto eccetto che in Sicilia dove la metà dei treni sono alimentati a gasolio?

Decisamente diverso dal treno per l’Italia di Renzi.

…che coi suoi ministri va dovunque eccetto che in Sicilia!

Non sia mai! È stato a Catania.

Sì, la sveltina: un’ora e venti in tutto. Venti minuti di selfie, venti…

Cade la linea. In Sicilia manco i telefoni funzionano. L’unica banda larga è a manovella. Il treno, intanto, è arrivato a Castelvetrano. Il viaggio prosegue in autobus fino a Palermo. Sosta a Balestrate per fare pipì. Salvini beve una spremuta di melograno, osserva il mare e proprio non si capacita.

“Ma è più bello delle Canarie, qui!”

Il barbiere del paese gli dice: “’Nca certo che è più bello, qui; solo che per venire in Sicilia il biglietto aereo costa 500 euro, per le Canarie, 50!”.

Di nuovo sul bus. Sostitutivo della linea ferroviaria. Si arranca. Urge il Sergio Castellitto ne L’uomo delle Stelle, il film di Giuseppe Tornatore, quando dice: “Ammazza che tera ‘sta Sicilia de merda, ahò! Ce mancheno i pellerossa pe’ facce er West!”

Il capolinea è Imperatore Federico. La fermata della metropolitana di Palermo.

Ecco, la linea dà segni di vita: “…venti minuti di selfie, venti minuti di interviste, quindi parla di sé e con quel che resta Renzi cita il proprio candidato sbagliandone il nome”.

Cinque giorni di Sicilia invece per il leader del Nord!

Vedo un territorio che altrimenti non avrei mai visto; ecco Bagheria, Termini Imerese, il monte Cammarata, magnifico, quindi Agrigento: incontro gente che non è rassegnata.

Tutti sul treno di Salvini?

Quando siamo partiti eravamo io e Alessandro Pagano, quindi una famiglia che dorme in stazione, il capotreno e i valorosi cronisti che si sono svegliati in tempo; la folla s’è raccolta fermata dopo fermata, fino alla meta della giornata.

Ad Agrigento?

Adesso siamo a Favara; è il paese della moglie di Bossi, della mamma di Alfano e di Gianfranco Miccichè che qui ha avuto i natali.

Passa tutto da Favara.

Tranne l’acqua!

C’è la Casta con le sarde in Sicilia.

Lo so bene, infatti io tratto solo con Musumeci.

C’è l’Autonomia speciale!

Lo so, me lo sono letto lo Statuto, ma se si tratta di tenerlo sulla carta è meglio cancellarlo.

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