L’intervista

Campidoglio, parla l’assessore Mazzillo: “Bocciati sui debiti passati, risaniamo senza svendere”

Dopo lo stop dei revisori - "Nel nuovo bilancio più dettagli. Servizi ai privati? No, aziende più efficienti"

30 Dicembre 2016

Dieci giorni fa, revisori dei conti del Campidoglio hanno dato parere “non favorevole” al testo della manovra economica triennale del Comune, la prima targata 5Stelle. Un fatto mai accaduto prima. Ora l’assessore comunale al Bilancio, Andrea Mazzillo, traccia le tappe del nuovo testo di previsione. Partendo da un premessa: “Il parere dell’Oref non riguarda il testo del bilancio pluriennale ma i suoi allegati, tra l’altro su criticità storiche ereditate dal passato come le aziende partecipate e l’efficientamento delle entrate”.

Un passato di militanza nel Pd, nel 2006 si è candidato come consigliere al municipio di Ostia nella lista civica per Veltroni, negli ultimi anni Mazzillo si avvicinato al Movimento 5 Stelle, curando la stesura del programma elettorale di Virginia Raggi. Entrato in Campidoglio come responsabile della segreteria politica della sindaca, dopo la crisi di giunta di inizio settembre è stato promosso alla giuda dei conti.

I revisori dei conti hanno contestato che per pagare buona parte dei 215 milioni dei debiti fuori bilancio il Comune rischiava di trovarsi scoperto possibili imprevisti.
Dobbiamo distinguere. L’Oref ha ritenuto molto prudente la nostra programmazione triennale e ha dato parere non favorevole solo per quanto riguarda la gestione degli spazi di finanza. Nel nuovo testo a cui stiamo lavorando modificheremo il Documento di Programmazione: l’ex assessore Marcello Minenna aveva scelto di ridurlo da 1.600 a 160 pagine e questa scelta di sintesi non ha pagato. Ora stiamo integrando i documenti con delle relazioni più approfondite.

E sui debiti fuori bilancio, tra le contestazioni principali dell’Oref ?
Da due giorni stiamo facendo una ‘maratona’ in Assemblea Capitolina, oggi speriamo di chiudere l’anno arrivando a metterne in pagamento 90 milioni, quasi la metà. Questa operazione, che provvede a sanare conti lasciati pendenti dalle passate amministrazioni, di fatto annulla i rilievi mossi dall’Oref sugli spazi di finanza.

Che fine ha fatto la due diligence del debito storico del Comune promessa dalla sindaca Raggi in Campagna elettorale?
Ci siamo resi disponibili a collaborare con la struttura commissariale del governo: ho incontrato il commissario Silvia Scozzese, ha scelto opportunamente di ricorrere al mercato per individuare una società che ora procederà ad un audit del debito precedente al 2008. Chiaramente forniremo all’advisor scelto tutto il supporto tecnico necessario.

Tra le “zavorre” dei conti comunali ci sono le società partecipate, intendete mettere dei servizi sul mercato?
Per anni le aziende del Campidoglio sono state il bancomat della politica, sono state commesse delle leggerezze come dimostrano le indagini in corso. Ma dobbiamo la funzione di un Comune è erogare servizi pubblici. Mentre derogare al privato fa inevitabilmente perdere competenze e qualità, anche perché agirà principalmente per il suo profitto. Detto questo: va migliorata la governance delle nostre aziende e motivato il personale con degli incentivi.

Il piano di rientro del 2014 però prevede di vendere tutte le partecipate di secondo livello?
Ogni sei mesi il Campidoglio discute col governo il rispetto del piano di rientro, l’assessore alle Partecipate Massimo Colomban se ne sta occupando, nel rispetto della legge Madia e dei tempi legati alla risoluzione dei contenziosi legati ad alcune aziende.

I primi sei mesi della giunta Raggi sono stati costellati da ‘inciampi’, soprattutto sulle nomine. Cosa non ha funzionato?
Credo che il Movimento 5 Stelle inizialmente abbia fatto la scelta di puntare su delle personalità con un nome di rilievo ed esperienza riconosciuta. Ma qui serve un impegno quotidiano, più complicato del previsto.

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