In piedi. Per prendere una tazza dallo scaffale più alto della cucina, per palleggiare a basket con un amico, per guardare negli occhi la persona che si ha davanti. Ma anche per migliorare la circolazione del sangue, la postura, la respirazione. MarioWay si preannuncia come la rivoluzione per chi vive in carrozzina. E attraverso la raccolta di capitali aperta fino alla fine del 2017, chiunque può dare il proprio contributo per far approdare il progetto sul mercato.

“L’idea alla base è quella di rendere più bella e funzionale la carrozzina – spiega Mario Vigentini, fondatore della start-up innovativa MarioWay – I modelli di carrozzine, infatti, non sono sostanzialmente cambiati da quando fu depositato il primo brevetto, negli anni ’30 del secolo scorso, e oggi ereditiamo un approccio medico-sanitario che non si è evoluto molto da allora”. Per questo Vigentini, classe 1972, da vent’anni nel mondo del non-profit a contatto con persone disabili, ha deciso di andare oltre. Per andare incontro alle necessità dei 75 milioni di persone in carrozzina nel mondo, di cui 600mila paraplegiche, e “cambiare il concetto stesso di normalità“.

L’invenzione di Vigentini è una carrozzina hi-tech, elettrica e autobilanciante, che si muove senza l’uso delle mani, con postura ergonomica e verticalizzante. Il che significa che permette alla persona che la utilizza di stare in posizione eretta e di avere le mani libere. E, quindi, di svolgere le attività quotidiane in modo più semplice e con maggiore autonomia, superando molte barriere architettoniche. La geometria della carrozzina si adatta alle caratteristiche del corpo di chi la usa, in base alla lunghezza di femore e tibia. Al progetto, frutto dell’incontro tra tecnologia americana e meccanica made in Italy, hanno lavorato ingegneri, professori e ricercatori universitari, designer ed esperti in ortopedia ed ergonomia. Che hanno portato MarioWay a essere scelta come ambasciatrice dell’innovazione italiana all’ultimo G7 sui trasporti tenutosi a Cagliari a giugno.

MarioWay, start-up nata nel 2013 nella bergamasca e cresciuta prima nell’ambito dell’incubatore di Tim e poi all’interno di Kilometro Rosso, sta ora cercando sostenitori attraverso l’equity crowdfunding, una forma di raccolta fondi che si appoggia a portali online autorizzati dalla Consob. Andando su www.nextequity.it si può finanziare il progetto imprenditoriale dell’azienda, diventandone soci a tutti gli effetti. La start-up punta a raccogliere 1 milione e 500mila euro entro il 31 dicembre 2017, soldi che serviranno a completare la produzione della carrozzina hi-tech, svilupparne il marketing e distribuirla a livello internazionale.

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