I nomi dei candidati impresentabili alle elezioni regionali siciliane saranno comunicati soltanto dopo il voto. E quindi solo dopo l’eventuale elezione. Lo ha comunicato la commissione Antimafia al termine delle audizioni in prefettura a Palermo nell’ambito delle attività di monitoraggio sulle liste dei candidati alle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana. “Risultano troppo brevi i tempi a disposizione degli uffici competenti per svolgere i controlli sul rispetto delle condizioni di candidabilità previste dalla cosiddetta legge Severino, che in Sicilia è peraltro alla sua prima applicazione”, fa sapere Palazzo San Macuto, in trasferta sull’isola anche per monitorare la lista dei candidati alle comunali di Mazzarrà Sant’Andrea, in provincia di Messina, sciolto per mafia e che torna al voto il prossimo 5 novembre.

“Dalle audizioni con i presidenti delle commissioni elettorali regionale e circoscrizionali e con i Prefetti delle nove province siciliane – spiega la commissione in una nota al termine dei lavori – sono emerse le criticità già ampiamente evidenziate dalla Commissione parlamentare in occasione delle precedenti verifiche. Anche in questa occasione inoltre, si registra l’inadeguatezza delle banche dati giudiziarie e la difficoltà di acquisire i certificati penali dei candidati per verificare le autocertificazioni“. Oggi sia il candidato dei bersaniani e di Sinistra Italiana, Claudio Fava, che quello del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, hanno consegnato un loro dossier alla commissione presieduta da Rosy Bindi “Il lavoro di monitoraggio, avviato con le audizioni di oggi – conclude la nota di San Macuto – proseguirà con la collaborazione delle Prefetture e della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo”.

E proprio di Cosa nostra, ha parlato lo stesso Fava, durante il primo confronto tra candidati governatore. “In questa campagna elettorale di mafia non si parla, perchè pare male. C’è anche il problema dei beni confiscati che è un problema importante”, dice il candidato dei bersaniani al confronto con Giancarlo Cancelleri del M5S e Fabrizio Micari del centrosinistra, mentre il candidato del centrodestra, Nello Musumeci, ha mandato avanti Gaetano Armano, designato assessore al Bilancio. Ed è proprio Musumeci che continua a guidare i sondaggi, quando dal voto mancano poco meno di 3 settimane dal voto.

Secondo un’indagine condotta dall’Istituto Demopolis per il Giornale di Sicilia, infatti, se si votasse oggi il candidato del centrodestra sarebbe in vantaggio di 2 punti percentuali su Cancelleri. Musumeci otterrebbe il 35%, Cancelleri avrebbe il 33%, il rettore Micari, si posizionerebbe al 22%, Fava al 9%, La Rosa all’1%. “L’area grigia di chi non ha deciso se e per chi votare è ancora molto vasta: quella scattata oggi è una fotografia del consenso, destinata ad evolversi ed a mutare nelle ultime decisive 3 settimane di campagna elettorale. Tra quanti immaginano di recarsi alle urne il 5 novembre, il 63% ha già un orientamento preciso; il 15% esprime un’intenzione di voto, ammettendo però che potrebbe cambiare idea. Il 22%, quasi un quarto degli elettori siciliani, è ancora del tutto indeciso sulla scelta da compiere. E sull’incertezza del risultato pesa anche un’altissima astensione, in parte recuperabile, stimata oggi da Demopolis al 54%”,  dice il direttore di Demopolis, Pietro Vento. “Il peso effettivo delle liste in campo, molte delle quali senza una precisa identità politica – conclude Vento – potrà misurarsi in modo corretto soltanto nei prossimi giorni, con l’identificazione, da parte dei cittadini, dei numerosi candidati presenti nei 9 contesti provinciali, il cui peso elettorale inciderà anche sul voto ai candidati alla Presidenza della Regione”

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