La rottura ufficiale è arrivata a pochi minuti dall’apertura dei cancelli: Roberto Fico ha chiesto di essere tolto dalla scaletta degli interventi dal palco di Italia 5 stelle. Il deputato M5s, l’ortodosso, ma soprattutto il mancato sfidante di Luigi Di Maio alle primarie grilline, non si è presentato per l’apertura della manifestazione: al suo posto la collega Mirella Liuzzi. Se in un primo momento la colpa era stata attribuita a un intervento dei vertici, addirittura di Beppe Grillo e Davide Casaleggio, fonti vicine a Fico hanno confermato a ilfattoquotidiano.it che a chiederlo è stato lo stesso parlamentare. Resta invece, almeno per ora, il suo nome tra i relatori dei gazebo di sabato 23 settembre. La sua è stata una scelta tormentata, nata dopo una settimana di silenzi e malumori e dopo che il comico si era esposto per chiedere che si candidasse alle primarie. Da lì la delusione di essere chiamato a coprire un buco solo per salvare la faccia di primarie senza reali avversari per Luigi Di Maio.

Il nome di Fico in realtà è entrato e uscito dal programma per vari giorni. In un primo momento escluso, poi era stato inserito per il venerdì sera con il compito di parlare di telecomunicazioni e informazione. Ma quello era prima: prima di assistere all’incoronazione bulgare di Di Maio e prima di sentirsi isolato su tutti i fronti. Per il deputato e presidente della Vigilanza Rai è un momento difficile: lui, rappresentante dei Meetup, considerato dagli attivisti uno dei volti più autentici del Movimento, costretto a tenersi fuori dalla manifestazione che più sente vicina alla sua sensibilità.

Il fantasma a cui hanno pensato tutti è quello di Federico Pizzarotti. L’ex sindaco M5s di Parma venne escluso dal palco ufficiale della stessa manifestazione al Circo Massimo a Roma. Erano ben tre anni fa, quasi un secolo per un Movimento che sta cambiando pelle rapidamente. Quello che è successo a Fico ha ricordato per molti versi la stessa dinamica. In realtà, se anche la decisione questa volta di stare lontano dai riflettori è venuta proprio da Fico, i vertici hanno tirato un sospiro di sollievo. Il deputato e presidente della Vigilanza Rai è ormai considerato la voce dissidente del gruppo e, soprattutto alla luce delle ultime evoluzioni, i piani alti hanno sempre pensato che la sua presenza sarebbe stata poco opportuna. In pochi, soprattutto dalla Casaleggio associati, hanno dimenticato l’intervento dell’anno scorso: Fico si presentò sul palco di Palermo e si scagliò contro un Movimento ormai troppo concentrato, a dir suo, sulle apparenze e i selfie e distante dalla base. Fu una bomba, lasciata scoppiare senza che nessuno potesse davvero prevederla. Ecco, proprio quel fuori programma oggi in tanti sono contenti di evitare.

A pesare sui rapporti già logori c’è una settimana di silenzio. Fico demotivato, stanco e di cattivo umore ha continuato la sua attività da parlamentare, senza mai commentare le primarie M5s che questa sera incoroneranno Luigi Di Maio. Il deputato ortodosso per mesi aveva lasciato intendere che avrebbe valutato una sua possibile candidatura alle primarie in rete. Poi sono arrivate le regole pubblicate a pochi giorni dall’inizio della consultazione e mentre in Sicilia andava in scena una campagna elettorale già disegnata su misura di Di Maio. Il ragionamento che fanno dalle sue parti, quelli che lontano dai microfoni lo appoggiano, è che non aveva senso correre per perdere, partecipare per andare a schiantarsi. Ora l’interrogativo riguarda il futuro: “Fico ama troppo il Movimento per andare in giro a screditarlo”, raccontano tutti. Ma resta da vedere fino a quando resisterà nel suo silenzio stampa.

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