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Consip, il Capitano Ultimo risponde alle accuse: “Pronto a un confronto pubblico, contro di me accuse gravi e infondate”

Il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio risponde dopo due giorni di accuse di "complotto" da parte di parlmentari e ministri. Parla anche il maggiore Scafarto: "Amareggiato, sono un operaio dello Stato"
Consip, il Capitano Ultimo risponde alle accuse: “Pronto a un confronto pubblico, contro di me accuse gravi e infondate”
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Prima i parlamentari, poi i ministri, infine il presidente del Consiglio. Tutti uniti nella parola “complotto” o – è il caso di Paolo Gentiloninel definire “inaccettabili” i comportamenti che, stando all’audizione del procuratore capo di Modena Lucia Musti, avrebbero avuto il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio e l’ex capitano del Noe Gian Paolo Scafarto. Che adesso rispondono. Soprattutto il Capitano Ultimo, pronto al rilancio, a “un confronto pubblico”, dice.

Dopo due giorni nei quali da più fronti sono arrivate le condanne per il “è una bomba” e “scoppierà un casino, arriviamo a Renzi” che i due uomini dell’Arma, stando ai verbali della prima commissione del Consiglio superiore della magistratura, avrebbero riferito a Musti, De Caprio definisce tramite il suo avvocato “gravissime” e “infondate” le accuse mosse nei suoi confronti nell’inchiesta Consip.

L’obiettivo, spiega il suo legale Francesco Romito, è quello di dissipare ogni dubbio rispetto a “paventate minacce alle istituzioni ed altre azioni eversive” cui hanno fatto riferimento “diversi parlamentari”, il “ministro della Difesa e infine il premier”.

Per questo De Caprio si rende disponibile a un dibattito “al fine di chiarire dubbi e sospetti su paventate minacce alle istituzioni democratiche ed altre azioni eversive o illecite”. “Ci rendiamo disponibili – prosegue il Capitano Ultimo – ad un pubblico dibattito dove poter esercitare il diritto di difesa e di informazione mediatico, a prescindere dalle altre iniziative che avranno il loro corso nelle sedi opportune”. Un incontro che potrebbe essere svolto in tv o in altre modalità.

Scafarto, intervistato da La Repubblica, si definisce invece un “operaio dello Stato da 23 anni” e per questo si dice “amareggiato” dalle accuse che gli vengono rivolte. Smentendo l’esistenza di un piano eversivo ai danni dell’ex premier Matteo Renzi, Scafarto inquadra il lavoro del Noe: “Siamo gente che pensa solo a lavorare, il nostro obiettivo era capire come stavano le cose”. Quanto alla frase ‘scoppierà un casino, arriviamo a Renzi, “siete sicuri che l’abbia detta?”, chiede.

“Verrà il mio giorno, la verità rende liberi e io sono un uomo libero – conclude – Come lo è il colonnello De Caprio, un uomo di una sensibilità straordinaria, con un cuore grandissimo, leale e onesto come non ne ho conosciuti mai, che c’ha rimesso soldi di tasca sua e non ha mai chiesto niente a nessuno”.

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