“Si esprime parere negativo sulla nuova soluzione progettuale”. Nonostante le rassicurazioni arrivate in giornata da parte dei ministri Graziano Delrio e Luca Lotti, il progetto dello stadio dell’As Roma, così come adeguato dalla Giunta capitolina guidata da Virginia Raggi, approderà in una nuova conferenza dei servizi annunciata dalla Regione Lazio con un altro, gigantesco, punto interrogativo posto dal Governo: il fattore viabilità. La direzione generale per le strade e le autostrade del Ministero Infrastrutture e Trasporti, infatti, ha stroncato il piano viario ipotizzato dalla delibera capitolina 32/2017 e figlio delle lunghe trattative fra il Campidoglio e l’Eurnova per la revisione delle cubature e delle infrastrutture a carico del proponente.

IL PROBLEMA DEL “PONTE DI TRAIANO”
Nelle 7 pagine firmate dall’architetto Ornelia Segnalini, sono indicate tutta una serie di criticità, fra cui si dà netto risalto allo stralcio dal precedente progetto (delibera 132/2014 Marino-Caudo) del cosiddetto “Ponte di Traiano”, ovvero lo svincolo – con attraversamento del Tevere – del Viadotto della Magliana a servizio diretto del futuro impianto giallorosso. Un ponte, quello a cavallo di Parco de’ Medici, che “non può ritenersi, dal punto di vista tecnico-funzionale, alternativa al Ponte dei Congressi”. Cos’è il Ponte dei Congressi? Un altro nodo viario, ben più articolato, pianificato per sorgere un paio di chilometri più a nord sulla linea del Tevere e da finanziarsi con fondi del Cipe (circa 200 milioni), stanziati ma non ancora sbloccati per via di integrazioni progettuali che gli uffici capitolini non saranno in grado di presentare prima della fine dell’anno. “Non si può quindi concordare – si legge nella relazione – da un punto di vista tecnico-funzionale, con la realizzazione del nuovo Stadio senza la preventiva e propedeutica realizzazione del nuovo svincolo ‘Parco de’ Medici-Stadio’ e del Ponte di Traiano”. Non solo, perché “la sola riunificazione di via Ostiense con via del Mare risulta assolutamente insufficiente e inadeguata alle esigenze di trasporto dell’intera area ed in particolare in relazione all’incremento di traffico generato dal nuovo insediamento”.

IL COMUNE PRESENTERÀ LE CONTRODEDUZIONI
Nonostante la stroncatura, sia il Campidoglio sia il soggetto proponente – l’Eurnova appunto – appaiono abbastanza sereni. In particolare, in Comune esisterebbe uno studio sul carico veicolare le cui simulazioni garantirebbero la tenuta dell’assetto viario anche con il solo Ponte dei Congressi, che comunque potrebbe non essere pronto prima del 2022. Simulazioni che tuttavia, secondo il Mit, hanno “carattere ottimistico” e consentono di “effettuare solo delle macro-valutazioni tra gli indicatori riferiti a tutta la rete”. Insomma uno studio, realizzato in collaborazione con l’Agenzia per la Mobilità, che andrà necessariamente completato secondo le indicazioni ministeriali. L’obiettivo finale è quello di andare in conferenza dei servizi e proporre delle integrazioni per convincere i soggetti che hanno presentato delle riserve ai loro pareri (non solo il Mit) a ritirarle per arrivare a una soluzione condivisa. In realtà, proprio sul Ponte di Traiano potrebbe aprirsi un nuovo fronte fra Roma Capitale e l’Eurnova. L’opera, infatti, – del costo quantificato in circa 95 milioni di euro – è ritenuta dal Campidoglio “a diretto servizio dello stadio” e dunque, nel caso fosse indispensabile realizzarla, secondo i capitolini dovrebbe essere proprio l’As Roma e i suoi partner a farsene carico senza ulteriore risarcimento in “moneta urbanistica”.

LA BATTAGLIA POLITICA
Come detto, il parere dell’ufficio del Mit è piuttosto netto. Nonostante ciò, i rappresentanti del Governo in giornata hanno provato a minimizzare. Addirittura, il ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, ai cronisti ha dichiarato che “sullo stadio della Roma non abbiamo dato parere contrario, abbiamo detto che c’e’ bisogno di avere una viabilità adeguata”. È addirittura il ministro per lo Sport, Luca Lotti, a parlare di “parere positivo da parte del Governo” e di “enorme passo avanti”, nonostante lasci “chiaramente aperte alcune criticità che sarà necessario affrontare, prima di tutto con il Comune, nell’interesse della città di Roma”. È possibile che l’ultimo parere atteso, quello della Regione Lazio, si allinei a quello complessivo del Governo, ed è anche per questo che molti esponenti del M5s in Campidoglio negli ultimi giorni avevano attaccato il Partito democratico, con il capogruppo Paolo Ferrara che aveva addirittura auspicato che la Roma potesse “interdire per i prossimi mille anni” l’ingresso allo stadio per i tesserati del Pd, una specie di Daspo politico la cui proposta (provocatoria) non è piaciuta molto agli esponenti dem.

LE ALTRE RISERVE
Va detto che al momento il parere del Mit è l’unico negativo sui 26 fin qui arrivati, ma le “riserve” e le “criticità” messe in risalto non riguardano solo il Ponte di Traiano. Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, ad esempio, parla di “realizzazione di interventi attinenti sia al profilo della gestione dell’ordine pubblico e all’afflusso degli spettatori, sia a quello relativo alla sicurezza antincendio”. Servirai poi una istruttoria dell’Ustif (organo del Mit) per l’adeguamento della Roma-Lido da parte della Regione Lazio. Il Ministero dell’Ambiente, quindi, chiede espressamente la “realizzazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici installate presso i parcheggi a raso e multipiano in misura almeno pari allo 0,1% della capienza totale dello stadio” e la “realizzazione di un servizio di bike-sharing con una dotazione di biciclette almeno pari allo 0,2% della capienza totale dello stadio”. C’e’ poi il nodo Ministero Beni Culturali e in particolare la Soprintendenza al Colosseo e all’Area Archeologica di Roma, che ha iniziato una procedura per valutare il vincolo alla vecchia tribuna dell’Ippodromo Tor di Valle, realizzata negli anni ‘50 dall’architetto Julio Garcia Lafuente. Il soprintendente Francesco Prosperetti, nella sua relazione, afferma che “la scrivente non può non sottolineare che tale intervento comporta la perdita irreversibile di un’opera di architettura contemporanea di notevole rilievo”.

LA REGIONE CONFERMA: “NUOVA CONFERENZA DEI SERVIZI”
Nel pomeriggio è arrivata anche la comunicazione ufficiale di Michele Civita, assessore regionale alla Mobilità del Lazio. “I pareri pervenuti – ha spiegato – hanno in parte superato i dissensi espressi”, ma “rimangono criticità, osservazioni, prescrizioni su aspetti importanti che richiedono approfondimenti progettuali come ad esempio richiesto dal Mibact”. Civita ha annunciato per “settembre” una “nuova conferenza” dei servizi che “dovrà esprimersi in via definitiva sull’intero progetto, integrato dalle modifiche già recepite ed adeguato in base alle osservazioni delle varie amministrazioni”. “Le modifiche contenute nella delibera di Roma Capitale – ha proseguito – hanno sicuramente un impatto urbanistico minore sull’area di Tor di Valle ma, riducendo il costo di costruzione e gli oneri straordinari, diminuiscono anche le risorse per le opere pubbliche. Per queste ragioni molte amministrazioni segnalano con forza la necessità di rivedere, migliorare, ripristinare opere ed interventi sia sulla viabilità come sul trasporto pubblico”.

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