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Sardegna, catturò e fece esplodere un gabbiano con un petardo: condannato a 22 mesi. Enpa: “C’è pericolosità sociale”

Il pescatore riprese tutto con il suo smartphone e pubblicò il filmato sui social. Il gup del Tribunale di Nuoro ha deciso che dovrà trascorrere anche 18 mesi in libertà vigilata. Enpa: " L’entità della pena ci fa pensare che il giudice abbia accolto i nostri rilievi circa la pericolosità sociale dell’imputato"
Sardegna, catturò e fece esplodere un gabbiano con un petardo: condannato a 22 mesi. Enpa: “C’è pericolosità sociale”
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Catturò un gabbiano che si era posato all’interno della sua imbarcazione, legò un grosso petardo all’animale e accese la miccia. Poi liberò l’uccello, che esplose in volo pochi secondi dopo. Riprese tutto con lo smartphone e pubblicò il raccapricciante filmato sui social. Adesso, il 38enne di Siniscola, in provincia di Nuoro, è stato condannato a 22 mesi di reclusione. Lo ha reso noto l’Ente nazionale protezione animali, che si era costituito parte civile nel processo di primo grado.

Il condannato – così ha stabilito il gup del Tribunale di Nuoro – dovrà inoltre trascorrere 18 mesi in libertà vigilata. Sulla sentenza – che secondo Enpa è destinata a fare da precedente per la severità della condanna – ha influito la particolare efferatezza del comportamento tenuto dall’uomo che filmò anche il suo gesto.

Proprio questo permise di identificarlo dando inizio all’azione penale. Ad inizio 2016 il pescatore, che era in compagnia di un amico, postò il video su Facebook, dove ottenne migliaia di visualizzazioni e condivisioni. Il filmato arrivò anche a un carabiniere che avvisò i colleghi di Siniscola. Gli uomini, al comando del capitano Andrea Senes, acquisirono il filmato e in poche ore denunciarono l’uomo per uccisione dell’animale.

“Restiamo in attesa delle motivazioni, tuttavia – spiega Claudia Ricci, l’avvocato che ha rappresentato Enpa in giudizio – l’entità della pena inflitta al 38 enne mi fa pensare che il giudice abbia accolto i nostri rilievi circa la pericolosità sociale dell’imputato”.

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