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Milano, il sindaco Sala sotto scorta da una settimana: “Decisione del questore”

Il provvedimento riguarderebbe solo alcune uscite pubbliche e sarebbe legato alle recenti vicende dell’irruzione di CasaPound a Palazzo Marino
Milano, il sindaco Sala sotto scorta da una settimana: “Decisione del questore”
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Da circa una settimana gira accompagnato dalla Polizia locale. Una condizione di “uomo sotto scorta” obbligatoria per il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, scattata dopo le segnalazioni della questura. A confermarlo è stato lo stesso primo cittadino a margine della consegna al Comune del teatro dei bambini. “È una decisione del questore che vivo con tranquillità. Spero che sia un momento. Farei se possibile a meno”, ha commentato Sala.

Il provvedimento, disposto dal questore Marcello Cardona, riguarderebbe solo alcune uscite pubbliche e sarebbe legato alle recenti vicende dell’irruzione di CasaPound a Palazzo Marino. A chi gli ha chiesto se fosse davvero così Sala ha risposto: “Forse sì. Però, ripeto, nel momento in cui il questore decide, io mi adeguo. Poi, tutti i milanesi sanno che ho uno stile per cui cerco di vivere come prima, per cui speriamo che sia un momento così”.  Ma al sindaco sono già arrivate minacce concrete? “Preferisco non commentare”, ha risposto lui.

Sulla vicenda è quindi arrivato l’intervento della questura milanese. “I luoghi di lavoro e il domicilio della Personalità sono già oggetto di vigilanza radiocollegata generica, così come disposto in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza. A seguito delle recenti contestazioni da parte di alcune organizzazioni politiche, la Questura ha disposto un’attività preventiva di vigilanza, a cura della Digos, nei luoghi degli incontri pubblici del Sindaco”.

Il blitz di CasaPound in comune risale al 29 giugno scorso. Alcuni esponenti del movimento di estrema destra avevano fatto irruzione in consiglio comunale per protestare contro il sindaco Sala, chiedendone le dimissioni alla luce del suo coinvolgimento nell’inchiesta sugli appalti Expo che lo vede indagato per falso e turbativa d’asta. Poi i manifestanti di CasaPund si è scontrato alcuni giovani di ‘Nessuno è illegale’, di cui fanno parte anche alcuni centri sociali. Si è sfiorata la rissa tra i due gruppi, che si sono incrociati casualmente nell’ingresso del palazzo. I vigili sono intervenuti a dividerli usando anche i manganelli.

 

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