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Migranti, Mattarella: “Italia in prima linea nel Mediterraneo. In Europa né consapevolezza né sensibilità adeguate”

Il Capo dello Stato è intervenuto a Ottawa per lodare l'impegno del Canada nell'inclusione sociale degli stranieri. E scelto di usare parole molto dure nei confronti di un continente che, secondo la più alta carica italiana, non fa abbastanza per rispondere all'emergenza umanitaria
Migranti, Mattarella: “Italia in prima linea nel Mediterraneo. In Europa né consapevolezza né sensibilità adeguate”
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“L’Italia è in prima linea nel Mediterraneo per salvare migliaia di vite umane nell’ambito di un fenomeno epocale. E ciò accade ai confini dell’Europa, senza ancora suscitare nel nostro continente né adeguata consapevolezza né l’emergere di sensibilità sufficientemente condivise, necessario preludio di incisive azioni comuni”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenendo da Ottawa in Canada e lodando l’impegno del Paese per quanto riguarda “l’inclusione sociale”, ha usato parole molto dure per parlare dell’emergenza migrazioni in Europa. La più alta carica dello Stato italiano, che raramente si espone in prima persona, ha attaccato direttamente l’atteggiamento di scarsa attenzione dell’intero continente. Proprio in questi giorni si sono intensificati i salvataggi di migranti al largo della Libia: sono diecimila in totale le persone recuperate da sabato 24 giugno.

Mattarella ha quindi continuato parlando del “modello di integrazione” di Italia e Canada. “I nostri Paesi”, ha dichiarato il presidente, “sono espressione di modelli sociali aperti e inclusivi, nei quali solidarietà, accoglienza e assistenza sono termini che si traducono in azioni concrete a favore dei più vulnerabili, modelli in cui la diversità viene considerata un elemento di arricchimento culturale e sociale e non motivo di separazione e isolamento”. Per questo il capo dello Stato ha ricordato come il Canada abbia accolto “migliaia di profughi in fuga dalla martoriata Siria, concedendo a tante famiglie una speranza e aprendo un orizzonte per il loro futuro”.

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