Il mondo FQ

Generali, Intesa va allo scontro con Unicredit: “Ridicolo chi difende l’italianità in francese”

Accuse pesantissime dall'amministratore delegato della banca milanese: "C'è stata una fuga di notizie che riguarda una serie di analisi strategiche con diverse alternative possibili. Noi siamo trasparenti, non agiamo da corsari"
Generali, Intesa va allo scontro con Unicredit: “Ridicolo chi difende l’italianità in francese”
Icona dei commenti Commenti

“Noi siamo un’azienda che parla italiano e difende l’italianità. Mi fa ridere chi difende l’italianità e lo fa in francese“. Il numero uno di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, non usa neanche troppi giri di parole per lanciare il suo affondo contro il diretto concorrente Jean Pierre Mustier, il banchiere francese alla guida di Unicredit da pochi mesi. Chiarissimo il riferimento alle Assicurazioni Generali in questi giorni al centro di un’opaca battaglia che vede coinvolte le due banche italiane e la partecipata di Unicredit, Mediobanca, ma delle quali due settimane fa Mustier aveva detto alla Stampa che “devono restare italiane”.

Quanto all’interesse di Intesa per Trieste, che lunedì ha portato Generali a rilevare il 3% della banca milanese per bloccarne le avances, seppure queste ultime non fossero ancora pubbliche, Messina ha lanciato accuse degne di un esposto se non in Procura almeno in Consob: “C’è stata una fuga di notizie che riguarda una serie di analisi strategiche con diverse alternative possibili. Noi siamo trasparenti, non agiamo da corsari”, ha detto il banchiere. “Possiamo crescere sicuramente anche nel mondo delle assicurazioni che vanno integrate con le reti bancarie. Perché è la distribuzione, in Italia e in Europa, che genera valore”, ha poi sottolineato, aggiungendo che “useremo il tempo necessario per esaminare alternative”. Non senza precisare che “le operazioni di crescita hanno un significato se creano valore e noi non accetteremo mai dover diluire la nostra forza patrimoniale, piuttosto non facciamo crescita esogena. Altra condizione è mantenere un forte flusso di dividendi. A queste condizioni valuteremo le possibilità di crescita e i prezzi delle alternative che esistono sul mercato. Sino valutazioni da fare in modo corretto e noi possiamo farlo perché siamo in una condizione di forza e useremo il tempo necessario per valutare alternative”.

Ancora silenzio, per il momento, da Mustier. In sua vece ha invece parlato il vicepresidente di Unicredit, Fabrizio Palenzona, che mentre si trovava al Palazzo di Giustizia di Milano per testimoniare in un processo ha confermato ai cronisti che l’istituto non venderà la propria quota del 9% in Mediobanca, che a sua volta detiene il 13% delle Generali, come invece ipotizzato dal mercato che nei giorni scorsi ha bersagliato di vendite Intesa comprando a piene mani Piazzetta Cuccia e Trieste. “Lo ha già detto il nostro amministratore delegato, che è persona seria: noi non vendiamo la quota in Mediobanca”, ha frenato Palenzona facendo quadrato con il management di Piazzetta Cuccia.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione