La risposta più decisa alle parole pronunciate lunedì da Donald Trump, che in un’intervista a Bild e Sunday Times aveva definito la Nato “obsoleta” e la Brexit “una gran cosa”, è arrivata da François Hollande. “L’Unione europea non ha bisogno di consigli altri”, è il concetto ribadito dal presidente francese, che poi ha contraddetto Trump anche sull’alleanza atlantica: “Non sarà obsoleta fino a quando non lo saranno anche le minacce”. Una replica al presidente eletto degli Stati Uniti è arrivata anche da Berlino, dopo le minacce del tycoon di  imporre una tassa del 35% sulle importazioni della Bmw: “Chi punta alla crescita economica deve anche puntare al libero scambio, non al protezionismo“.

“L’Europa sarà sempre pronta a dare continuità alla cooperazione transatlantica ma si muoverà in funzione dei suoi interessi e dei suoi valori – ha replicato Hollande a Trump – Non ha bisogno di lezioni dall’esterno per decidere cosa fare”. Il presidente francese ha parlato durante la cerimonia di consegna della ‘legion d’onore’ a Jane Hartley, ambasciatore degli Stati Uniti a Parigi. Per Hollande la Nato “non è obsoleta” dato che le minacce nella regione del Nord dell’Atlantico rimangono. I rapporti tra Washington e l’Europa sono stati fondati, ha ricordato il capo di stato francese, sui “valori del rispetto, del sostegno reciproco in caso di pericolo, ma anche sul rispetto della democrazia, della difesa delle libertà, dell’uguaglianza tra uomini e donne e della dignità degli esseri umani”.

Trump, nella stessa intervista, aveva descritto come “un errore catastrofico” le politiche migratorie promosse dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, “di gran lunga il leader europeo più importante”, e aveva definito la Ue un “mezzo per raggiungere gli obiettivi della Germania“. Dalla Germania è arrivato il commento del ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, preoccupato per le imposte sulle importazioni della Bmw minacciate da Trump se la compagnia tedesca continuerà a mantenere il progetto di costruire un impianto in Messico, affermando che invece dovrebbe costruire il suo impianto negli Stati Uniti. “Chi punta alla crescita economica deve anche puntare al libero scambio, non al protezionismo“, ha detto il ministro intervistato dalla tv tedesca Zdf.

Anche dagli stessi Stati Uniti sono arrivate critiche all’intervista realizzata da Trump a Bild e Sunday Times. In un’intervista a Christiane Amanpour della Cnn, è arrivato il duro commento del segretario di Stato John Kerry: “Ho pensato che francamente non è opportuno per un presidente eletto degli Stati Uniti intromettersi direttamente nelle politiche di altri Paesi” con i quali dovrà discutere a partire da venerdì, giorno del suo insediamento alla Casa Bianca.scha

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