“La polizia ha arrestato l’uomo sbagliato. Il vero attentatore è ancora armato e a piede libero”. Le indiscrezioni pubblicate intorno a mezzogiorno da Die Welt hanno trovato conferma nelle parole ufficiali del capo della polizia tedesca: “Non è chiaro se il fermato sia il guidatore del camion”. L’ultimo tassello è arrivato in serata: il pakistano fermato ieri sera è stato rilasciato oggi, a distanza di neanche 24 ore dalla strage. L’unica certezza, per ora, è che il tir killer abbattutosi sui mercatini di Natale a Berlino (12 morti e 48 feriti), si è scagliato deliberatamente sulla folla: “E’ un attentato, ormai non c’è più dubbio”, ha detto il ministro dell’Interno tedesco,Thomas De Maiziere. E la Cancelliera Angela Merkel ha confermato. “Solo poche vittime sono state finora identificate”, ha aggiunto il ministro senza fornire ulteriori dettagli. L’Isis ha rivendicato l’attacco, attraverso la sua agenzia al-Amaq. L’attentatore è stato definito “un soldato dello stato islamico”, recita il comunicato, di cui dà notizia il sito di intelligence Site. “È una vendetta per gli attacchi in Siria“, è scritto sulla rivendicazione. “L’autore dell’operazione ha condotto l’azione in risposta alle richieste di colpire i cittadini dei Paesi della coalizione”. Lo stesso De Maiziere ha invitato però alla prudenza.

La procura di Roma ha inoltre aperto un fascicolo su una ragazza italiana, Fabrizia Di Lorenzo, di Sulmona, che risulta dispersa da ieri. Secondo quando riporta l’agenzia Ansa, inoltre, c’è un italiano ferito mentre su un altro le autorità stanno eseguendo una serie di verifiche. Incerti sulle responsabilità del pachistano arrestato, le autorità tedesche stanno cercando, attraverso il test del dna, di verificare se sia effettivamente coinvolto nell’attentato. Gli accertamenti tecnici vengono eseguiti sul camion utilizzato per l’attentato: gli esperti sono alla ricerca di eventuali tracce biologiche riconducibili all’extracomunitario.

Nella cabina del mezzo è stato trovato un uomo, polacco, senza vita. Crivellato da colpi di arma da fuoco. Era lui l’autista del camion, che è stato estromesso dalla guida: una vittima e non un complice dell’attentatore. Dai rilevamenti del Gps risulta che il tir – partito dall’Italia e carico di ponteggi di acciaio da scaricare a Berlino – sia stato rubato dalle 16, a poche ore dalla strage: a quell’ora è stato più volte spento e rimesso in moto. I media polacchi ritengono che in quei momenti l’attentatore abbia preso possesso del mezzo, estromettendo il conducente che lavorava per un’azienda di trasporti di Gryfino, vicino alla frontiera fra Polonia e Germania. “Oggi è un giorno molto duro”, ha detto la cancelliera in conferenza stampa. Che però ha confermato di non volersi chiudere rispetto ai rifugiati: “So che l’attentatore aveva chiesto asilo – ha detto riferendosi all’unico uomo finora sospettato -, ma continueremo a sostenere l’integrazione in Germania“. La polizia, che indaga per attacco terroristico ha fatto irruzione alle 4 in uno degli hangar del vecchio scalo di Tempelhof, che da un anno è diventato un grande campo profughi.

Il richiedente asilo pachistano di 23 anni, Naved B., dunque, non è l’autista del camion. Nato l’1 gennaio 1993 a Turbat, è arrivato in Germania l’11 febbraio di quest’anno attraverso il confine con l’Austria di Passau, città bavarese alla frontiera con l’Austria. A facilitare l’arresto del pachistano è stato un cittadino che avrebbe seguito l’attentatore in fuga dal camion per diversi chilometri dal luogo dell’attentato fino alla Siegessäule, sempre in collegamento con la polizia e a distanza di sicurezza permettendo l’arresto. Questa persona, di cui non si conosce l’identità, è stata testimone di come il mezzo abbia fatto irruzione tra le bancarelle del mercatino. Poi, ha visto scendere il conducente dal camion e ha deciso di seguirlo nella sua fuga.

CRONACA ORA PER ORA

22.07 – Ambasciatore israeliano: “Due connazionali coinvolti”
“Posso confermare che due israeliani sono rimasti coinvolti nell’attentato alla Gedaechtniskirke. Un uomo, sui metà sessanta, è gravemente ferito all’anca ed è stato operato tutta la notte. E’ fuori pericolo”: lo ha dichiarato l’ambasciatore israeliano a Berlino, Yakov Hadas-Handelsman, come riferisce il sito del quotidiano tedesco Bild. “Sua moglie, che era con lui al mercatino di Natale, finora è introvabile. Speriamo che sia in un altro ospedale. Non possiamo però escludere che sia fra i deceduti”.

21.52 – Ministro dell’Interno tedesco chiede prudenza su rivendicazione Isis
Il ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maiziére, chiede prudenza sulla “presunta rivendicazione di responsabilità da parte dello Stato islamico, che in definitiva è un gruppo terrorista”. Gli investigatori stanno indagando su tutti gli indizi esistenti. “Dovremmo lasciare che gli organi di sicurezza facciano il loro lavoro. Stanno lavorando al massimo e nessuno riposerà sino a quando l’autore o gli autori saranno stati arrestati”.

21.40 – Merkel-Hollande: “Lotta al terrorismo non intacchi valori democrazia”
La cancelliera tedesca, Angela Merkel e il presidente francese, Francois Hollande, nel corso di un colloquio telefonico in seguito all’attento di Berlino, ritengono che “la lotta senza tregua contro il terrorismo non debba intaccare né i valori né lo stile di vita scelto dalle democrazie”: è quanto si legge in una nota diffusa dall’Eliseo.

21.02 – Il cugino del camionista ucciso: “Aveva ferita da coltello”
Era un “bravo ragazzo”: così il titolare della ditta di trasporti polacca proprietaria del tir della strage di Berlino descrive il 37enne Lukasz Urban, il camionista trovato morto sul sedile del passeggero dell’automezzo, che era suo cugino. Intervistato dai media internazionali, riporta la Bbc online, Ariel Zurawski non ha dubbi: “Una persona non sarebbe riuscita a sopraffarlo”, ha detto, sottolineando che suo cugino era di corporatura robusta, un metro e 83 per 120 chili.
Zurawski ha riconosciuto Urban attraverso una foto fornita dalla polizia. “Abbiamo visto le ferite – ha detto -. La sua faccia era insanguinata e gonfia”. E poi: “C’era una ferita da coltello. La polizia mi ha anche detto che c’era anche una ferita da arma da fuoco”.

20.44 – Maizière: “Fiduciosi in progressi indagini”
Il ministro dell’Interno Thomas de Maizière si attende progressi nello sviluppo delle indagini sull’attentato di Berlino e non considera un passo falso il rilascio del pakistano sospettato. “Si tratta di indagini non di passi falsi”, ha detto il ministro alla Zdf, ricordando che casi del genere si sono verificati anche altre volte. Gli inquirenti non si muovono nel buio, ha aggiunto il ministro, “ci sono indicazioni” e per questo “si è fiduciosi che possano esserci progressi”.

20.42 – Il ministro dell’Interno de Maizière: “Tra vittime stranieri e giovani”
Tra i 12 morti nell’attentato di Berlino ci sono, secondo il ministro dell’Interno Thomas de Maizière, probabilmente “stranieri e giovani” ma “non bambini”. Le identificazioni delle vittime sono “molto complicate”, ha detto de Maizière alla Zdf, per il momento sono state identificate sei persone. Secondo quanto riportato da organi di stampa, si tratta di sei cittadini tedeschi, cui va aggiunto l’autista polacco trovato ucciso nella cabina del tir. Tra i feriti ancora ricoverati negli ospedali berlinesi, 14 sono in pericolo di vita, ha aggiunto il ministro.

20.23 – “L’Isis rivendica attacco”
L’Is ha rivendicato l’attentato di ieri a Berlino, attraverso la sua agenzia al-Amaq. L’attentatore è stato definito “un soldato dello stato islamico”, recita il comunicato, di cui dà notizia il sito di intelligence Site.

19.03 – Rilasciato il pakistano fermato
Il pakistano fermato per l’attentato con tir a Berlino è stato rilasciato. Lo scrive l’agenzia Dpa citando la procura federale a Karslruhe. Il fermo non è stato tramutato in arresto.

19.00 – Allarme rientrato a Colonia: falso l’allarme bomba
La polizia di Colonia ha fatto sapere che l’allarme bomba alla stazione centrale ferroviaria della città tedesca era falso.

18.58 – Stazione ferroviaria di Colonia evacuata per allarme bomba
La stazione centrale ferroviaria di Colonia è stata evacuata a causa di una minaccia bomba arrivata per telefono. Lo ha riferito il quotidiano tedesco Bild. 

18.39 – Berlino, gente in silenzio in strada
Raccolta in strada, nonostante il vento gelido che taglia il viso, la gente partecipa composta e in silenzio alla messa che si sta celebrando nella Gedachtniskirche, e che viene diffusa dagli altoparlanti.

18.28 – Berlino, indagine a Milano: “Tir il 16 dicembre a Cinisello Balsamo”
Il tir con targa polacca che ieri sera è stato lanciato nella folle corsa sul mercatino di Natale a Berlino causando almeno 12 morti e 48 feriti, prima di lasciare l’Italia, il 16 dicembre scorso, è si è fermato alla ‘Omm lavapavimenti’ di Cinisello Balsamo, nel Milanese, per caricare macchinari per la pulizia di pavimenti. E’ quanto è stato accertato dal’indagine conoscitiva, e cioè senza titolo di reato né indagati, aperta dal capo dell’ antiterrorismo milanese Alberto Nobili con lo scopo di delegare la Digos per compiere accertamenti. Stamane, gli investigatori, da quanto si è appreso, hanno sentito i due titolari della ditta. Secondo la ricostruzione il camion si sarebbe fermato alla Omm già semipieno di tubi ‘Innocenti’ per poi caricare alcune macchine per lavare i pavimenti. Dopo di che verso sera è stato individuato a Bressanone, in provincia di Bolzano. Dalle deposizioni raccolte, la società che ha sede alle porte di Milano si rivolgeva alla ditta di autotrasporti proprietaria del tir per inviare attrezzature in Polonia.

17.55 – Autista polacco del tir tentò di consegnare il carico in anticipo
La ThyssenKrupp ha confermato che l’autista polacco del Tir usato per l’attacco ieri a Berlino era arrivato già ieri mattina al deposito della compagnia a Berlino, nel tentativo di consegnare in anticipo il suo carico di acciaio. Ma la compagnia disse che poteva scaricare solo nel giorno fissato per la consegna, cioè martedì mattina, secondo quanto si legge sul sito di Guardian. Il cugino dell’autista del Tir, che è stato trovato ucciso all’interno del veicolo, e titolare della ditta di trasporti ha detto che l’uomo aveva parcheggiato in un quartiere vicino, da lui definito ‘strano’ al telefono, e poi era andato a mangiarsi un kebab. Poi non aveva avuto più contatti con il cugino.

17.35 – Un italiano ferito, verifiche su un altro concittadino
Un cittadino italiano è rimasto ferito nell’attentato di Berlino. Lo apprende l’ANSA da fonti investigative, secondo cui l’uomo non sarebbe in gravi condizioni e verrà sentito dagli inquirenti. Secondo altre fonti, ci potrebbe essere anche un altro italiano coinvolto nell’attacco al mercatino di Natale. Verifiche sono in corso presso tutti gli ospedali della città. 

17.24 – Prime vittime identificate: sono tutte tedesche
La polizia tedesca ha reso noto che le prime sei vittime, su 12, identificate nell’attacco contro i mercatini di Natale di Berlino sono di nazionalità tedesca. Lo ha confermato il presidente dell’Ufficio federale delle indagini criminali, Holger Münch, spiegando che a loro si unisce il conducente del camion, ucciso con colpi di arma da fuoco. Un totale di 48 persone, di cui 14 in gravi condizioni, sono state portate in ospedale dopo l’attacco.

17.17 – Sono 14 i feriti in condizioni gravi
Tra le 24 persone ancora ricoverate in ospedale, dopo l’attentato al mercatino di Natale a Berlino, 14 versano in condizioni gravi. Lo afferma il quotidiano tedesco Die Welt, citando autorità sanitarie cittadine. 

17.04 – Angela Merkel visita luogo dell’attentato
La cancelliera tedesca Angela Merkel si è presentata ai mercatini di Natale di Berlino per rendere omaggio alle vittime dell’attacco terroristico di ieri quando un camion ha travolto i passanti e le bancarelle, uccidendo 12 persone. La cancelliera, insieme ai ministri dell’Interno, Thomas de Maizière, e degli Esteri, Franz-Walter Steinmeier, e il sindaco di Berlino, Michael Müller, ha posato una corona di fiori vicino alal chiesa Gedächniskirche, il luogo in cui i cittadini hanno spontaneamente lasciato messaggi di solidarietà.

16.09 – Allerta a New York: rafforzate misure di sicurezza

15.54 – La madre della giovane di Sulmona a Berlino per la prova del dna
La madre e il fratello di Fabrizia Di Lorenzo sono partiti per Berlino per essere sottoposti all’esame del DNA. Solo dopo la comparazione del profilo genetico le sue condizioni potranno essere ufficializzate. Anche il padre che lavora alle poste italiane è in partenza: lo ha rivelato lui stesso ai colleghi che lavorano con lui nell’ufficio centrale di Piazza della Brigata Mariella andati a trovarlo a casa subito dopo la divulgazione della notizia. Il padre partirà da da Roma alle 18.00.

15.52 – Wilders: “Merkel ha le mani sporche di sangue”
Angela Merkel, con le mani e il viso sporchi di sangue: un fotomontaggio twittato da Geert Wilders, il leader razzista e ultranazionalista olandese favorito alle prossime politiche, attribuisce alla cancelliera tedesca la responsabilità dell’attentato di Berlino, con almeno 12 morti.
In un precedente cinguettio, Wilders aveva scritto: “Merkel, Rutte e gli altri leader codardi al governo hanno provocato lo tsunami dell’asilo e del terrorismo islamico aprendo le frontiere”.

15.48 – Onu, Ban Ki-moon: “Atto orribile”
Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, “condanna” l’attacco terroristico a Berlino, ed esprime le sue più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime “di questo atto orribile”. Ban spera che “chiunque è coinvolto in questo crimine sarà rapidamente assicurato alla giustizia”.

15.38 – Test del dna per verificare le responsabilità del pachistano
Le autorità tedesche stanno cercando, attraverso il test del dna, di verificare se il pachistano fermato sia effettivamente coinvolto nell’attentato di Berlino. Gli accertamenti tecnici, secondo quanto si è appreso, vengono eseguiti sul camion utilizzato per l’attentato. Gli esperti sono alla ricerca di eventuali biologiche tracce riconducibili all’extracomunitario.

15.15 – Alfano: “Terrorismo, la minaccia resta sempre altissima”
In Italia “non esiste rischio zero”. L’allerta terrorismo “resta sempre altissima”: lo ha detto il minitro degli Esteri, Angelino Alfano, nel corso di un incontro a Parigi con l’omologo francese, Jean-Marc Ayrault. Per Alfano “gli ultimi fatti di Berlino lo dimostrano”. Le misure di sicurezza italiane “sono attentamente valutate dal Viminale” ora diretto da Marco Minniti. “Fin qui – ha continuato – i nostri sistemi antiterrorismo hanno dato una straordinaria” prova di efficienza. Ma “i fatti di Berlino non contribuiscono a certo a farci allentare le antenne”.

15.08 – Angela Merkel sul luogo dell’attentato

14.51 – Procuratore tedesco: “Sfondo terroristico”
Il procuratore generale tedesco, Peter Frank, ha detto in una conferenza stampa che l’attentato di ieri a Berlino potrebbe avere uno “sfondo terroristico” a causa del suo “obiettivo” e del “modus operandi” simile a quello di Nizza anche se “non è una solida supposizione”.

14.39 – Inquirenti: “Ancora da stabilire il numero degli attentatori”
Bisogna ancora stabilire se l’attacco della scorsa notte a Berlino sia stata opera di “un solo o più aggressori”. E’ stato dichiarato durante al conferenza stampa degli inquirenti in corso a Berlino durante la quale è stato confermato che il pachistano fermato forse non è il responsabile della strage.

14.05 – “Ragazza italiana a Berlino risulta dispersa”. Procura apre fascicolo
La procura di Roma ha aperto un fascicolo su una ragazza italiana, di Sulmona, che risulta dispersa da ieri.

14.00 – Il camion dell’attentato era in Brianza venerdì scorso
Il camion che ha fatto strage al mercatino di Natale a Berlino era partito dall’Italia il 16 dicembre ma non c’è alcun collegamento tra l’attentato e il nostro paese. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate della sicurezza, il Tir ha passato la frontiera del Brennero attorno alle 18 di venerdì scorso, dopo aver caricato dei laminati in uno stabilimento della Brianza, in Lombardia

13.58 – Il capo della polizia: “Dubbi sulla colpevolezza dell’arrestato”
Il capo della polizia Klaus Kandt ha ammesso che vi sono dubbi sul fatto che l’uomo arrestato sia veramente l’autore dell’attacco di ieri sera a Berlino. “Non è chiaro se sia il guidatore”, ha detto Kandt, rispondendo in conferenza stampa alla domanda di un giornalista sull’uomo arrestato. In precedenza il quotidiano Die Welt ha citato fonti della polizia secondo le quali l’uomo arrestato non è l’autore dell’attacco. “Abbiamo preso l’uomo sbagliato e quindi c’è una nuova situazione. Il vero autore è ancora armato, libero e potrebbe compiere altri danni”, ha affermato la fonte del quotidiano.

13.24 – Fonti media: “L’uomo arrestato è quello sbagliato”
Secondo la polizia tedesca, il 23enne pachistano arrestato perché sospettato di essere l’autore della strage di ieri sera a Berlino “è l’uomo sbagliato”. Lo scrive il quotidiano Die Welt.

13.17 – “La persona arrestata ieri è registrata come profugo”
Il ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maiziere, ha confermato che “la persona arrestata ieri è originaria del Pakistan”, e ha precisato che è entrato in Germania “il 31 dicembre” e “registrato” come profugo. Poi “è comparso a Berlino a febbraio”. L’esame della sua domanda di asilo non è conclusa e il suo nome non compare nelle banche dati antiterrorismo, ha detto il ministro.

12.43 – Alle 14 conferenza stampa sulla strage
Il capo della Procura federale tedesca Peter Frank e il capo della polizia di Berlino Klaus Kandt hanno annunciato per le 14.30 una conferenza stampa sulla strage di ieri sera.

12.06 – Il sospetto nega tutto
“Il sospetto terrorista arrestato nega il crimine. Il 23enne finora contesta tutto”: lo scrive l’agenzia Dpa citando “ambienti della sicurezza” in relazione alla strage di ieri nel mercatino di Natale a Berlino.

11.26 – È stato un attentato terroristico: la conferma ufficiale
Berlino ha ufficialmente definito “un attentato terroristico” l’incidente di ieri, quando un camion si è lanciato sulla folla intenta a fare acquisti in un mercatino di natale, causando la morte di 12 persone e il ferimento di altre 48. Lo ha dichiarato in una nota il ministro degli Interni Thomas de Maizière , aggiungendo che i numerosi mercatini allestiti per le festività natalizie nel Paese “non saranno chiusi” ma saranno fatti oggetto di “misure di sicurezza adeguate”. “Poco importa- ha concluso- quello che sappiamo circa le motivazioni all’origine di questo gesto, noi non dobbiamo condizionare il nostro modo di vivere, basato sulla libertà”.

11.07 – Le Pen: “Ripristino delle frontiere subito”
I tragici avvenimenti di Berlino danno spunto a Marine Le Pen, leader del Front National, di rilanciare il dibattito sull’arrivo dei migranti e sulla situazione europea: “C’è emozione ma l’indignazione è molto forte: quanti massacri e morti ci vorranno perché i nostri governi smettano di fare entrare nei nostri Paesi sprovvisti di frontiere un numero considerevole di migranti, quando si sa benissimo che ci si mischiano anche dei terroristi islamici? Chiedo di ripristinare immediatamente le frontiere nazionali”, dichiara la presidente del Front National in un comunicato. “L’azione internazionale è indispensabile. Washington, Parigi e Mosca devono costituire un’alleanza strategica contro il fondamentalismo islamico”, aggiunge.

10.50 – Scotland Yard rivede i piani di sicurezza
Scotland Yard ha annunciato di voler rivedere i suoi piani di sicurezza per Londra nel periodo delle festività, dopo i “terribili fatti” di Berlino e Ankara. La polizia della capitale britannica si sta preparando anche contro la minaccia di un eventuale camion lanciato ad alta velocità contro la folla.

10.40 – “Polacco ucciso è vittima e non complice dell’attacco”
Il ministro dell’Interno del Brandeburgo, Karl-Heinz Schroeter, ha fatto sapere a Potsdam, che l’autista risulta essere una vittima, non un complice dell’attentato. L’uomo, continua, è morto perché colpito da colpi di arma da fuoco.

10.34 – “Polacco a bordo ucciso dagli spari”
Il polacco che era sul tir a Berlino come passeggero è morto perché colpito da colpi di arma da fuoco. Lo riferisce il sito dell’emittente N-Tv citando il ministro dell’Interno del Brandeburgo, Karl-Heinz Schroeterun che partecipava a una teleconferenza di ministri dell’Interno regionali tedeschi.

10.29 – Petry (Afd): “La Germania non è più sicura”
La leader del partito nazional-populista Alternative fuer Deutschland (Afd), Frauke Petry, ha detto che “la Germania non è più sicura” e che sarebbe dovere di Angela Merkel comunicarlo ai cittadini. Lo riporta la Dpa. Commentando il possibile attentato a un mercatino di Natale nel centro di Berlino, Petry ha indirettamente attaccato il governo sostenendo che “l’ambiente in cui un tale atto può prosperare è stato colposamente e sistematicamente importato nell’ultimo anno e mezzo”.

10.25 – Weber (Ppe): “Attacco al nostro modo di vivere”
“Non è un attacco al Paese. È un attacco contro il nostro modo di vivere, contro la nostra società libera”. Lo ha dichiarato Manfred Weber, capo del Partito popolare europeo, commentando il presunto attacco terroristico di ieri contro i mercatini di Natale di Berlino in cui sono morte 12 persone. 

10.21 – Putin: “Crimine che sconvolge per crudeltà e cinismo”
“Il crimine commesso contro i cittadini civili sconvolge per la sua crudeltà e il cinismo”: lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin in un messaggio di condoglianze inviato al presidente tedesco Joachim Gauck e alla cancelliera Angela Merkel per la strage avvenuta ieri a Berlino

10.13 – Merkel parla alle 11

9.49 – Francia rafforza le misure di sicurezza per i mercatini di Natale

9.05 – Berlino in lutto: cerimonia alla Chiesa del ricordo
Alle 11.30 sarà aperto un registro delle condoglianze nella Gedaechtniskirche, la “chiesa del ricordo” evangelica sulla Breitscheidplatz dove si trova il mercatino di Natale colpito dal camion killer. Nella stessa chiesa, alle 18, sarà celebrata una messa straordinaria in memoria dei morti e per ribadire il valore dell’umanità. “Questa chiesa è il simbolo dell’aggressione all’umanità”, ha detto alla Zdf il vescovo Markus Droege della “chiesa del ricordo” che è composta da una parte nuova e una antica, che è stata conservata così come era dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Alle 12 si terrà invece una cerimonia nella cattedrale cattolica St. Hedwig di Berlino, che si trova nella ex zona orientale della città, nei pressi del viale Unter den Linden.

9.03 – Indagini per “presunto attacco terroristico”
Secondo quando reso noto dalla Bka, la Procura federale ha aperto un’inchiesta incaricando la stessa Bka delle indagini, finora in mano alla polizia di Berlino, il primo organo ufficiale ad aver parlato di ‘presunto attacco terroristà. Il ministro tedesco dell’Interno, Thomas de Maizière, ha imposto le bandiere a mezz’asta in tutto il Paese in ricordo delle vittime.

7.16 – Fonti polizia: “Uomo al volante possibile pachistano o afghano”

4 – Blitz della polizia nel centro profughi di Tempelhof
A poche ore dalla strage, intorno alle 4 del mattino, unità speciali della polizia hanno fatto irruzione in un hangar dell’ex aeroporto di Tempelhof, a Berlino, dove da un anno è stato allestito un grande campo che accoglie i profughi. La squadra di intervento, Sek, è entrata all’alba in uno degli hangar del vecchio scalo, che dall’anno scorso è stato adibito a centro di accoglienza per far fronte al grande flusso di migranti. Gli agenti, 200 in tutto, stanno registrando tutte le strutture e per il momento non è stato effettuato alcun arresto.

2.43 – Trump: “Orribile attacco terroristico”
Così il presidente Usa, facendo le sue condoglianze, definisce quanto accaduto a Berlino, dove “civili innocenti sono stati uccisi in strada mentre si preparavano a celebrare le feste natalizie”. L’Isis e gli altri terroristi islamici che “massacrano continuamente i cristiani nelle loro comunità e nei loro luoghi di preghiera come parte della loro jihad globale”, ammonisce, “devono essere sradicati dalla faccia della terra, una missione che eseguiremo con tutti i partner che amano la libertà”.

Articolo Precedente

Il volo su cui non vorreste viaggiare. Questo aereo atterra in condizioni impossibili, ma solo al quarto tentativo

next
Articolo Successivo

Turchia, dopo omicidio dell’ambasciatore russo cooperazione più stretta con Mosca: nel nome degli interessi fra Siria e Iraq

next