Se vince il No al referendum sulla Costituzione in Italia “non ci saranno conseguenze di sistema, sebbene ci potrebbe essere una volatilità dei mercati”. Secondo un’analisi di Credit Suisse in un report dedicato all’Europa dopo la vittoria di Trump, quindi, nessun effetto sconvolgente nel caso il governo Renzi non riuscisse a ottenere la vittoria alla consultazione referendaria. “C’è l’1 per cento di possibilità che si arrivi all’uscita dell’Italia dall’Unione europea“. Se vince il No l’eventualità più probabile (70 per cento) è che ci sia un governo tecnico, mentre solo il 30% di possibilità che ci siano le dimissioni di Matteo Renzi e quindi le elezioni anticipate. Sempre secondo gli analisti nel caso si andasse a votare già nel 2017, la vittoria M5s è data al 70 per cento. Il report affronta anche l’ipotesi in cui i grillini dovessero andare al governo: in quella circostanza il M5s non potrebbe o non vorrebbe andare avanti con “il referendum sull’Euro“, sia perché non ha ottenuto la maggioranza o perché realizza che un referendum sarebbe pericoloso o infine perché si rende conto che lasciare l’Euro senza lasciare l’Unione europea non è possibile”.

L’analisi smentisce quindi chi sostiene che un possibile esito negativo del referendum costituzionale porterebbe il nostro Paese a una crisi politico-finanziaria. Per quanto riguarda i mercati, Credit Suisse ammette che una vittoria del No potrebbe aumentare l’incertezza degli operatori finanziari e che potrebbe essere visto come un segnale “negativo per gli attori del mercato”, ma pensa che “queste conseguenze non saranno sistemiche“. Giudizio quasi identico, del resto, a quello espresso da Standard&Poor’s in un suo report sull’Italia: in caso di vittoria del ‘sì’ “ne potrebbe beneficiare la stabilità e l’efficacia del governo” ma “se il referendum venisse bocciato, ciò non avrebbe impatti sul merito di credito, a meno che non porti ad un cambio di rotta sulle riforme strutturali”, in particolare per il mercato del lavoro.

In caso della vittoria del fronte dei contrari e quindi dello stop alla riforma della Costituzione, gli analisti si aspettano che ci sarà “il consenso politico per muoversi verso un sistema elettorale proporzionale, anche se questo sarebbe peggio per la governabilità e la stabilità politica”. Paradossalmente questa ipotesi ridurrebbe quindi le possibilità per i 5 stelle, definiti come “estremisti“, di andare al governo. “Non è uno scenario”, si legge, “positivo per la governabilità e per l’Italia. Ma non sarebbe nemmeno dirompente”. Le principali conseguenze della vittoria del No, sono innanzitutto “la probabile partenza di Renzi, visto dalla maggior parte dei leader internazionale come una forza positiva per il cambiamento”. Poi si elencano le “maggiori difficoltà per una ricapitalizzazione di mercato del settore bancario italiano, ritardando il processo e richiedendo un probabile bail-in e un salvataggio di Stato. Le somme coinvolte sono contenute , ma sarebbe visto come una sconfitta per il governo e potrebbe prolungare l’incertezza”. Si prevede inoltre “un ulteriore aumento dello spread, anche se i mercati sembrano aver già messo in conto il rischio” e c’è sempre lo scudo della Bce. Infine ci sarebbe “una pausa o un ritardo nella rotta per le riforme economiche”. Al contrario la vittoria del “Sì” porterebbe a “un incremento delle fortune del governo e delle sicurezze italiane”. Paradossalmente il rischio di un “governo M5s sarebbe più alto in caso di Sì, sebbene non prima del 2018, la data per la fine naturale della legislatura. E concludono: “Il No è più inquietante nel breve periodo, ma ridurrebbe anche le possibilità dei 5 stelle di vincere alle elezioni”.

Il report considera il referendum italiano come “il prossimo test politico chiave in Europa”, che verrà seguito poi nei prossimi 12 mesi dalle elezioni del Presidente della Repubblica in Francia e dalle elezioni federali in Germania. “I mercati sono in notevole apprensione e risultano essere estremamente sensibili a eventuali nuovi picchi di sostegno a partiti populisti”, conclude Credit Suisse.

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