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Napoli, ragazzo ucraino aggredito da baby gang: tra i componenti un bimbo di 8 anni e una ragazzina di 15

I cinque responsabili sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli per i reati di lesioni personali e minacce, in concorso tra loro, con l’aggravante dei futili motivi e dell’odio razziale. Tutti i minorenni coinvolti sono stati segnalati, oltre che alla Procura per i Minorenni, anche ai servizi sociali territoriali
Napoli, ragazzo ucraino aggredito da baby gang: tra i componenti un bimbo di 8 anni e una ragazzina di 15
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Una volta tanto la parola baby gang non è usata a sproposito. C’è anche un bambino di 8 anni tra i componenti della banda che ha aggredito e pestato un ragazzo ucraino nella serata di sabato in centro città a Napoli. I vigili urbani hanno identificato i cinque responsabili delle violenze, tutti minorenni (due napoletani e tre romeni) e gli altri componenti della baby gang tra cui una ragazzina di 15 anni. Non imputabile, il bambino, mentre gli altri sono stati tutti segnalati e denunciati.

La vittima, 15 anni, la sera dello scorso 3 settembre, è stato malmenato in via Foria. Gli agenti dell’Unità operativa Tutela minori della Polizia Municipale di Napoli, attraverso la raccolta di denunce e testimonianze, nonché l’esame dei filmati delle telecamere di sorveglianza, hanno individuato i ragazzi coinvolti.

I cinque responsabili sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli per i reati di lesioni personali e minacce, in concorso tra loro, con l’aggravante dei futili motivi e dell’odio razziale. Tutti i minorenni coinvolti sono stati segnalati, oltre che alla Procura per i Minorenni, anche ai servizi sociali territoriali.

Secondo la ricostruzione della Polizia municipale di Napoli, i ragazzi più grandi del gruppo avrebbero partecipato attivamente al pestaggio mentre gli altri componenti della baby gang – tra cui il bimbo di 8 anni e la ragazzina di 15 – facevano parte del folto gruppo di minorenni, alcuni dei quali incitavano gli aggressori. Sempre secondo gli investigatori, il ragazzo ucraino sarebbe stato preso di mira proprio perché straniero. Agli aggressori napoletani si sarebbero uniti alcuni ragazzi romeni. Un contributo decisivo all’identificazione della baby gang sarebbe arrivato dalle dichiarazioni di alcuni testimoni e dalle videoregistrazioni delle telecamere di sorveglianza della zona.

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