Nel primo mese dopo la Brexit, aumentano in Gran Bretagna le vendite al dettaglio. Merito della sterlina debole che ha incoraggiato i turisti a spendere. Le vendite, secondo i dati diffusi dall’Ons, l’istituto nazionale di statistica britannico, sono cresciute dell’1,4%, dopo il -0,9% di giugno, superando nettamente le attese degli analisti che si erano fermati ad un +0,1%. Le vendite al dettaglio esclusi i carburanti segnano +1,5%. Nell’intero Regno Unito, tra l’altro, le vendite al dettaglio hanno registrato una crescita del 5,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e un aumento dell’1,4% rispetto a giugno 2016.

E se sono aumentate le vendite al dettaglio, il mese di luglio fa registrare anche l‘aumento dell’inflazione: il tasso annuale dei prezzi al consumo ha segnato +0,6%, un incremento superiore alle attese degli analisti, dopo il +0,5% di giugno. Anche in questo caso l’aumento dell’inflazione è da collegare alla debolezza della sterlina: la Bank of England aveva sottolineato che la decisione di uscire dall’Unione europea avrebbe fatto aumentare i costi di importazione sostenuti dalle imprese e di conseguenza spinto in alto il livello dei prezzi.

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