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Dieselgate, Volkswagen verso accordo da 14,7 miliardi di dollari negli Stati Uniti

L’intesa prevede che poco più di 10 miliardi saranno destinati al riacquisto di auto al loro valore calcolato prima dello scandalo, mentre una cifra aggiuntiva, tra i 5mila e i diecimila dollari, verrà impiegata per i risarcimenti ai proprietari. La casa verserà poi 2,7 miliardi di dollari in un fondo ambientale e altri 2 miliardi per promuovere la tecnologia per veicoli a zero emissioni
Dieselgate, Volkswagen verso accordo da 14,7 miliardi di dollari negli Stati Uniti
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Via libera all’accordo da 14,7 miliardi di dollari tra Volkswagen e le autorità Usa per chiudere lo scandalo del dieselgate oltreoceano. Lo ha stabilito in via preliminare un tribunale negli Stati Uniti, aprendo così la strada all’approvazione definitiva dell’intesa entro la fine dell’anno. Il giudice Charles Breyer ha dato parere positivo dopo aver ascoltato i 10 avvocati delle due parti per circa due ore, ma spiegando che la decisione finale non potrà essere presa prima del 18 ottobre, ossia dopo aver ascoltato anche i rappresentanti dei consumatori e della altre parti coinvolte nella vicenda.

L’intesa con gli Usa prevede che dei 14,7 miliardi di dollari stanziati da Volkswagen, poco più di 10 miliardi saranno destinati al riacquisto di auto al loro valore calcolato prima dello scandalo, mentre una cifra aggiuntiva, tra i 5mila e i diecimila dollari, verrà impiegata per i risarcimenti ai proprietari, che potranno anche scegliere di avere il veicolo modificato e riparato in modo da rispettare gli standard adeguati. Volkswagen verserà poi 2,7 miliardi di dollari in un fondo ambientale e altri 2 miliardi per promuovere la tecnologia per veicoli a zero emissioni.

Tutt’altra musica invece in Europa dove la casa di Wolfsburg ha escluso per ora risarcimenti per i clienti europei perché un rimborso danni stile Usa “schiaccerebbe Volkswagen”, ha affermato l’amministratore delegato, Matthias Mueller, a inizio mese, scatenando le ire dei consumatori del Vecchio Continente e spingendo la Commissione Ue a scendere in campo per sottolineare che i clienti europei devono essere indennizzati allo stesso modo di quelli americani, in quanto si tratta del solo modo “per ripristinare la fiducia nel settore auto europeo”.

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