Aquaplay
Di una semplicità spaventosa, le mille varianti di aquaplay che ci hanno fatto compagnia negli anni Ottanta ci hanno provocato, forse, i primi esaurimenti nervosi della nostra vita. Sì, perché il gioco consisteva nel pigiare nervosamente due pulsanti (uno a sinistra e uno a destra) allo scopo di mettere al loro posto alcuni oggetti immersi nell’acqua. Quasi sempre trattavasi di anelli da impilare, ma il dramma era (ed è ancora, visto che in negoziacci di quart’ordine si trovano ancora) che per un anello che riuscivamo a mettere a posto, almeno altri tre schizzavano via, costringendosi a ricominciare da capo. Un aggeggio infernale che i nostri genitori ci compravano per farci stare buoni e zitti per qualche minuto, ma che alla fine non hanno fatto altro che renderci ancora più isterici e irrefrenabili.
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