“Non votate il consigliere M5s Fabio Tercovich“. A chiedere di boicottare il compagno di lista è stato l’aspirante primo cittadino del Movimento 5 stelle a Trieste Paolo Menis. Nelle scorse ore infatti, hanno fatto discutere alcune frasi del candidato al consiglio comunale sui migranti pubblicate sulla pagina Facebook: dopo la condanna del capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato, è arrivata la presa di posizione dello stesso Menis.

Tercovich sui social network non ha mai nascosto le sue idee a proposito del tema immigrazione. “Sospendere ogni forma di aiuto umanitario“, ha scritto il 28 maggio scorso nel post che gli è valsa la scomunica semi ufficiale, “a quei Paesi dai quali arriva questa marea di persone. Dichiarare lo stato di guerra a difesa dei confini marittimi”. Secondo il candidato consigliere “la colpa dell’ invasione di africani che stiamo subendo è colpa degli stessi Paesi occidentali”. Il motivo, scriveva: “Per anni li abbiamo sostenuti con aiuti alimentari e medici, provocando un aumento artificiale della popolazione che quei territori non possono sostenere. Le risposte devono essere immediate”. Sempre sulla pagina di Tercovich si trova una vignetta satirica dove una famiglia di italiani su un gommone si dipinge il volto di nero mentre il padre dice: “Vedrete fra due ore saremo in un albergo a 5 stelle”.

Il primo a condannare le frasi è stato il dem Rosato, poi il candidato grillino Menis ha deciso di prendere le distanze ufficialmente dal collega di lista: “Mi dissocio totalmente”, ha scritto in una nota pubblicata sul suo sito, “dalle dichiarazioni razziste di Tercovich. Non ho il potere di espellere nessuno, ma posso dire che, per quanto mi riguarda, non fa più parte del gruppo di persone, candidati e attivisti, che in questi mesi hanno sostenuto la mia candidatura a sindaco. Chiedo quindi esplicitamente di non esprimere alcuna preferenza nei suoi confronti al momento del voto”. Menis ha poi precisato: “Si possono avere idee diverse sulla gestione dell’immigrazione del nostro Paese ma mai deve mancare il rispetto di tutti gli esseri umani e sempre ne deve essere difesa la dignità. Il programma elettorale del M5S Trieste, sul tema, prevede l’imposizione di un limite massimo al numero di richiedenti protezione internazionale accoglibili sul territorio, progetti per coinvolgerli in attività di volontariato a vantaggio della collettività e maggior trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche. Tra l’altro Tercovich non ha mai presentato osservazioni o richieste di modifiche al programma”.

Un caso simile è scoppiato invece a Roma nella lista di Alfio Marchini per il XIV Municipio. In seguito alla denuncia di alcune offese omofobe rivolte da Giovanni Ceccaroni, candidato al consiglio comunale, ad un avversario della lista Sinistra per Roma – nonché attivista dei movimenti omosessuali – l’imprenditore ha chiesto ufficialmente il ritiro della candidatura di Ceccaroni. “Siamo ‘senza se e senza ma’ contro ogni forma di omofobia – si legge in una nota del comitato elettorale – com’è scritto chiaramente nel nostro codice etico e nella nostra carta dei valori che ogni candidato ha sottoscritto”. Immediata la replica del diretto interessato che su Facebook ha accusato Marchini di essere “comandato dalle lobby gay”. “Io me ne frego e non mi ritiro“, le sue parole.

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