Fisco, Gino Paoli tratta con l’Agenzia delle Entrate per chiudere la partita sugli 800mila euro evasi
Gino Paoli, indagato per evasione fiscale, sta trattando con l’Agenzia delle Entrate per estinguere il debito con l’erario. Il suo legale Andrea Vernazza ha incontrato i funzionari delle Entrate per trovare un accordo sulla cifra da versare, “molto elevata” secondo quanto riporta l’Ansa.
Per le Fiamme Gialle e il pm Silvio Franz, nel 2009 Paoli non ha pagato all’erario 800mila euro derivanti dalla mancata dichiarazione dei redditi su 2 milioni di euro. Questi, secondo le intercettazioni ambientali, sarebbero stati trasferiti in Svizzera l’anno prima proprio dall’ex presidente della Siae. La vicenda risale al febbraio 2015 ed è nata da una costola dell’inchiesta sulla truffa a Banca Carige che portò in carcere, tra gli altri, l’ex presidente dell’istituto di credito Giovanni Berneschi e anche il commercialista Andrea Vallebuona, al quale lo stesso cantautore si era rivolto per far rientrare quei 2 milioni di euro in nero trasferiti su un conto aperto in una banca svizzera.
Nel giugno 2015 Paoli aveva attaccato il sistema fiscale italiano: “Le tasse in Italia – aveva detto, in occasione della cerimonia di consegna dei diplomi del Master universitario in Innovazione nella pubblica amministrazione al Palazzo della Camera di Commercio di Genova – sono figlie delle gabelle che il principe, il duca, il marchese, tiravano via dal popolo per fare i comodi loro”.