Ballarò e DiMartedì, a guardare i dati della serata, se la battono quanto a numero di spettatori, attorno al milione e qualcosa, e per share fra il 5% e il 6%. Ma nelle medie tutte le vacche sono bige e non spicca il privilegio di cui gode Floris grazie all’intervento introduttivo di Crozza (unica rilevante differenza di formato fra i due contrapposti programmi), lanciato da apposito e mai visto count down di sessanta secondi (buono per trattenere i più piccoli frammenti di sintonizzazione del campione auditel).

A capire come vanno le cose basta osservare che nella mezz’ora in cui si incardina Crozza, tra le 21.30 e le 22, La7 col suo DiMartedì schizza al 6,8% di share, mentre nelle due ore successive si ridimensiona al 5,5%. Per contro Giannini su Rai 3, schiacciato dal peso di Crozza, parte al 4,5%, ma appena terminate le risate sul concorrente di La7 schizza al 6% e prende la testa, sia pure di una incollatura, per tutto il resto della serata (confronto leggermente impari perché su La7 l’ascolto si spezzetta e si disperde a causa del maggior numero di intervalli pubblicitari). Tra le donne il divario fra Crozza e quel che segue si contiene in un punto di share, mentre tra i maschi il differenziale arriva a quasi due punti tondi, ovvero a circa mezzo milione di spettatori (in alcune fasce d’età si assiste addirittura al dimezzamento degli spettatori maschi d.C., ovvero dopo Crozza).

Crozza è efficace perché è comico, sì, ma non appare come un corpo estraneo, ma piuttosto come un contributo iperpolitico (e per questo condensa maggiore attenzione fra i maschi, che a questo tasto sono in genere più reattivi). C’è, a leggere qualche passato commento a questo blog, chi lo prende quasi come l’unica vera opposizione. A chi tifa per Renzi offre un punto di vista efficacemente diverso. La condizione comune, per partecipare al gioco, è di essere comunque malati di politica. e di poterne assaporare tutti i sensi, i doppi sensi e i nonsense.

Sarà per questo che l’oscillazione maggiore attorno al prima e al dopo Crozza viene dagli spettatori più istruiti, proprio perché sono più istruiti e dall’intero genere maschile, non perché istruito, ma perché maschilmente attratto dall’agonismo delle chiacchiere, siano esse sportive o politiche. Proprio per questo, chi, a guardare le cifre minime e piatte, non riesce a capire cosa ci sia tanto da ridere con Crozza sono gli stranieri in Italia che, lingua a parte, sono esclusi dai rimandi storici e politici che ne popolano il discorso. Ma basta che pazientino qualche anno e che vedano molta tv per diventare proprio come noi. Coraggio.

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