Il mondo FQ

Unioni civili, fonti Pd: “Su stepchild adoption deciderà Aula in libertà di coscienza”

Il presidente del Consiglio prima del cdm ha visto i capigruppo di Camera e Senato e il ministro Boschi per discutere del provvedimento che arriverà a Palazzo Madama il prossimo 26 gennaio. Obiettivo recuperare i voti dei cattolici e della parte più laica di Ncd
Unioni civili, fonti Pd: “Su stepchild adoption deciderà Aula in libertà di coscienza”
Icona dei commenti Commenti

Libertà di coscienza per il Parlamento sulla stepchild adoption (adozione del figlio del partner). Mentre continuano le polemiche sul ddl Unioni civili che arriverà in Aula il 26 gennaio prossimo, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha fatto sapere ai suoi che sull’argomento non verranno date indicazioni di voto. Il segretario Pd “crede”, hanno spiegato fonti dem, “che su questo tema ciascuno abbia diritto di dire la sua in totale libertà. L’importante è, però, che la legge ci sia”.

Renzi in mattinata ha incontrato i capigruppo di Camera e Senato e il ministro Maria Elena Boschi poco prima del consiglio dei ministri. Obiettivo della riunione era quello di trovare una “terza via”, una mediazione sulla stepchild adoption, il nodo più spinoso della legge sulle unioni civili. Il timore dell’ala cattolica è che sia una prima apertura ad altre pratiche come l’adozione per le coppie gay o l’utero in affitto. 

Intanto è stato deciso di rinviare la direzione Pd ipotizzata in un primo momento per il 18 gennaio, mentre già la prossima settimana ci sarà un’assemblea del gruppo al Senato. Attualmente ci sarebbero tra i venti e i venticinque senatori dem di area cattolica pronti a votare contro al ddl. Il provvedimento però è molto contestato anche dagli alleati di governo di Ncd, che sulla stepchild non hanno intenzione di aprirsi a mediazioni. Il tentativo sarà quello di ricompattare il Pd e “recuperare” almeno la parte più ‘laica’ del partito di Alfano. Anche se non si esclude che una volta in Aula possano diventare fondamentali i voti di Sel e M5S. Di qui al 26 gennaio, si proverà a trovare un punto di sintesi senza ‘tradire’ il ddl Cirinnà. Trovare una mediazione, osservano fonti del gruppo Pd al Senato, non sarà semplice, anche perché i toni del dibattito si sono infiammati e correggere il tema dell’adozione per andare incontro ai cattolici rischia di sollevare il dissenso della sinistra dem e dei senatori più laici della maggioranza. Nelle prossime settimane si incaricherà di condurre il dialogo un “gruppo ristretto” coordinato dalla Boschi con i capigruppo di Camera e Senato, del quale dovrebbero far parte i senatori Giorgio Tonini e Francesco Russo e il deputato Walter Verini.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione