Volkswagen ufficializza 1 miliardo di tagli agli investimenti necessari per fronteggiare i costi causati dallo scandalo delle emissioni truccate. Ma non dà dettagli sulle conseguenze che questa revisione obbligata dei piani avrà sui posti di lavoro. “Insieme ai rappresentanti dei lavoratori continueremo a fare di tutto, per mantenere i dipendenti a bordo”, si è limitato a dire l’amministratore delegato del gruppo, Matthias Mueller, a margine della riunione del consiglio di sorveglianza. Saranno “rimandati” progetti come il nuovo centro design di Wolfsburg (100 milioni di risparmi previsti), lo stabilimento per la verniciatura in Messico e lo sviluppo del modello di auto elettrica che dovrebbe prendere il posto della berlina Phaeton.

La spesa per investimenti, si legge nel comunicato diffuso dalla casa di Wolfsburg, sarà limitata a un massimo di 12 miliardi, rispetto ai 13 dell’anno precedente, esclusi quelli nelle joint venture cinesi. “Tutto ciò che non è necessario sarà cancellato o rimandato”, ha spiegato Mueller. Ma “non abbiamo intenzione di fare l’errore di economizzare sul nostro futuro. Per questo motivo stiamo pianificando di aumentare ulteriormente la spesa per lo sviluppo della mobilità elettrica e la digitalizzazione”. “La maggior degli investimenti sarà destinata allo sviluppo di nuovi prodotti”, tra cui la Golf di prossima generazione, l’Audi Q5, la nuova filiale in Polonia e gli anticipi per il kit elettrico modulare. La casa automobilistica ha precisato che circa il 50% degli investimenti saranno concentrati nelle 28 sedi in Germania. Le filiali cinesi manterranno invariati i livelli di investimento già annunciati, per un importo di circa 4,4 miliardi di euro nel 2016.

Intanto secondo la stampa Usa l’Agenzia per la protezione ambientale americana ha ampliato le indagini sulle auto diesel Volkswagen, perché il software che ha consentito di ingannare sulle emissioni potrebbe essere presente anche su modelli del 2009. E la numero uno dell’agenzia californiana Californian Air Resources Board, Mary Nichols, in un’intervista all’Handesblatt ha detto che Volkswagen potrebbe dover ricomprare parte delle auto manipolate per riparare ai danni del dieselgate negli Usa. “Penso che sia almeno probabile che Volkswagen alla fine dovrà ricomprare parte della flotta dai proprietari”, ha spiegato. “Parliamo di tre generazioni di veicoli. A quanto pare quella più giovane può essere riportata agli standard con un nuovo software. La generazione di mezzo avrebbe bisogno anche di un nuovo componente hardware. Mentre la generazione più vecchia dovrebbe essere modificata e potenziata. Questo comporta una certa preoccupazione, perché in passato con una soluzione del genere abbiamo fatto esperienze negative”.

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