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Fisco, Mef: “Evasione Imu da 5,5 miliardi, un terzo del gettito atteso”

Secondo i dati contenuti in un allegato alla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, la tassa porta nelle casse dell'erario un gettito inferiore di quasi un terzo rispetto a quello atteso
Fisco, Mef: “Evasione Imu da 5,5 miliardi, un terzo del gettito atteso”
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È la tassa più spesso citata nel dibattito politico ma anche quella che fa registrare la maggiore evasione. Dopo i sondaggi arrivano anche i dati sul mancato gettito a sottolineare l’impopolarità dell’Imu. Secondo i dati contenuti nell’allegato alla nota di aggiornamento al Def, che esamina i risultati in materia di contrasto all’evasione fiscale, la differenza tra gettito atteso e quello effettivo (il cosiddetto tax gap) dell’Imu è pari a 5,5 miliardi di euro, il 28,1% dell’imposta totale teorica. Quasi un terzo. L’Imu teorica nel 2013 ammontava a 19,5 miliardi (escludendo i terreni, le aree fabbricabili e fabbricati rurali), con un incremento rispetto al 2012 del 31,2%.

La differenza tra la base imponibile teorica (che arriva a 2.615 miliardi di euro) e quella effettiva (che si ferma a 1.845 miliardi di euro) ammonta a 770,1 miliardi, quindi quasi un terzo della base imponibile totale non viene sottoposta alla tassazione. Il premier Matteo Renzi ha annunciato che nella prossima legge di Stabilità saranno abolite l’Imu prima casa, la Tasi e l’Imu su terreni agricoli e macchinari: un’operazione che dovrebbe costare circa 4,5 miliardi di euro. Un cifra molto vicina, quindi, alle mancate entrate.

Nelle regioni del Sud, tra l’altro, si toccano picchi ben superiori alla media. In Calabria il gap arriva al 40,6%, mentre si ferma al 12,7% della Valle d’Aosta. Nel dossier si specifica che c’è una correlazione del tax gap con l’aumento della popolazione: si passa da un’evasione del 13,4% del gettito teorico nei comuni con meno di 500 abitanti al 35,2% per i comuni con più di 250.000 abitanti.

Il ministero dell’Economia e l’Agenzia delle Entrate sottolineano alcune “criticità che impongono una certa prudenza nell’interpretazione dei risultati, legate soprattutto ad alcuni aspetti definitori del tax gap”. Parte del mancato gettito, si spiega, non è riconducibile a “comportamenti intenzionalmente evasivi”, ma si tratta di mancati pagamenti dovuti a errori edomissioni nel versamento e nell’interpretazione delle norme, crisi di liquidità. Secondo il Mef, quindi, non si tratta di evasione ma “forme fisiologiche di bassa propensione all’adempimento dei contribuenti”.

Nel dossier si ricorda, infine, che il tax gap viene definito sulla base del gettito teorico calcolato ad aliquota standard mentre l’evasione fiscale “dovrebbe tener conto delle aliquote deliberate dai comuni in luogo dell’aliquota standard. Pertanto, da questo punto di vista, il tax gap qui illustrato rappresenta, presumibilmente, una sottostima dell’evasione fiscale”.

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