La risposta di Facebook a Siri di Apple o Cortana di Microsoft passa per una nuova strada. David Marcus, vicepresidente di Fb Messenger, in un un post sul social network spiega infatti che è partita la fase di test del nuovo servizio chiamato M che “porta a termine dei compiti e trova delle informazioni per conto degli utenti”. Il test del nuovo servizio, come rivela l’edizione statunitense di Wired, è al momento riservato a pochi utenti di San Francisco e funziona con una tecnologia differente rispetto ai competitor. Se Siri dà completamente spazio all’intelligenza artificiale, M è un ibrido che unisce l’utilizzo di algoritmi alla supervisione di un team della società di Mark Zuckerberg. Gli “M trainers” infatti hanno il compito di occuparsi delle operazioni più difficili come l’acquisto di prodotti o le prenotazioni. In questo modo il nuovo servizio può fare acquisti, prenotare ristoranti, viaggi e inviare regali a mogli o fidanzati. Un vero assistente personale che, come sottolinea Marcus “si trova all’inizio di un viaggio emozionante che permetterà alle persone di utilizzare M per svolgere una serie di attività e avere in questo modo più tempo per concentrarsi su ciò che è importante per la loro vita”.

Il funzionamento di M è indipendente dal tipo di sistema operativo utilizzato dallo smartphone e il sistema è progettato per acquisire nuove conoscenze in base alle richieste degli utenti, dei quali non raccoglierà i dati. Non estraendo i dati da Facebook, il servizio si basa solo sulle risposte date dall’utente accumulando conoscenze grazie alle conversazioni precedenti. Così, secondo gli sviluppatori, è possibile che le prime performance non siano soddisfacenti ma il tutto dovrebbe migliorare col tempo. In futuro, ha precisato Marcus, previo consenso dell’utente il funzionamento del servizio potrebbe essere modificato utilizzando, per esempio, i dati del social network. L’obiettivo di M è di diventare l’app principale per quanto riguarda le ricerche tramite mobile. Il passaggio dal desktop a smartphone e tablet mette a rischio il dominio di Google, ma al momento Facebook si trova in una posizione di svantaggio perché, oltre a non possedere un proprio sistema operativo, ha poco da offrire rispetto alle app proposte dal colosso di Mountain View.

La creazione di un servizio potente e migliore della concorrenza è fondamentale per spingere gli utenti a scaricare l’app del servizio e a utilizzarlo per le loro transazioni, portando nuovo business al social network. Un percorso “win-win” secondo Marcus, ex amministratore delegato di Pay Pal e in Facebook dal 2014 dove è riuscito a triplicare gli utenti di Messenger che oggi sono circa 700 milioni. M è in grado di riconoscere il linguaggio naturale, porre domande e avvisare quando il compito è stato portato a termine. Già testato internamente dai dipendenti di Zuckerberg, si è distinto nell’organizzazione di cene, è riuscito a trovare una bevanda particolare a New Orleans, e quando un ingegnere se ne è andato a Parigi per un paio di giorni il suo collega ha chiesto consiglio per dare un tocco francese alla sua scrivania. Ventiquattro ore dopo il desk era decorato con baguette e altri oggetti in tema. Ma il servizio più apprezzato è stato sicuramente quello relativo al call center di Hbo, la tv via cavo. I dipendenti di Fb hanno affidato a M il compito di contattare l’help desk, sopportare le lunghe attese e la trafila di messaggi automatici per risolvere i problemi tecnici. Un vero assistente personale.

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