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Reggio Emilia, esposto della Lega Nord su profughi ‘impiegati’ alla Festa dell’Unità

I leghisti contestano l'"utilizzo" dei migranti da parte dei dem, che allestiscono il tradizionale appuntamento del partito. L'azione era stata già annunciata dal vicepresidente del Carroccio alla Camera Gianluca Pini, secondo il quale c'erano "gli estremi per l'apertura di un procedimento penale"
Reggio Emilia, esposto della Lega Nord su profughi ‘impiegati’ alla Festa dell’Unità
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Un esposto per fare chiarezza sui profughi impiegati alla Festa dell’Unità. A depositare la denuncia presso la Procura di Reggio Emilia, ha riferito il segretario provinciale della Lega Nord Gianluca Vinci, è stato il reggiano Davide Curti, che già giovedì aveva presentato sul caso un esposto alla Direzione Territoriale del Lavoro ed all’Ausl. L’azione era stata già annunciata venerdì scorso dal vicepresidente del Carroccio alla Camera Gianluca Pini, secondo il quale c’erano “gli estremi per l’apertura di un procedimento penale”.

Curti, spiega oggi Vinci, “ha depositato questa mattina denuncia alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia affinché venga fatta chiarezza sulla effettiva possibilità di utilizzo di tali profughi ed altri 30 che sembrano impiegati presso il Circolo Sociale Orologio e con Iren in via Adua, nel rispetto della Convenzione sottoscritta e quindi verificare la corretta erogazione del denaro pubblico, circa 500mila al mese che vanno agli ospitanti, per i circa 500 ‘profughi’ attualmente a Reggio”. Vinci e la Lega Nord chiedono chiarezza “su questo ingente flusso di denaro pubblico”. Sul caso reggiano interviene anche il segretario provinciale del Pd di Bologna Francesco Critelli, che ritiene “la scelta del Pd di Reggio Emilia meriti un plauso”.

Nei giorni scorsi, i leghisti accusavano i dem di importare “i clandestini per sfruttarli come manodopera a basso costo”, e per di più “in lavori manuali ad alto rischio”. Tra le rimostranze del Carroccio anche il fatto che se, invece, i profughi sono stati retribuiti, si potevano preferire operai “locali” rimasti disoccupati.

Ma Andrea Costa, segretario del Pd reggiano, aveva risposto: “Permettiamo a questi ragazzi di fare un po’ di socialità, come ospitiamo a FestaReggio 12 carcerati”. Si tratta di una trentina di persone “su oltre mille volontari – sottolineava -. Un contributo simbolico di cui il partito non avrebbe bisogno, visti i numeri dei volontari disponibili“. Quanto alle accuse di avere “escluso” i lavoratori del territorio, l’esponente Pd era stato secco: “Quei ragazzi qui vengono a fare un po’ da lavapiatti e camerieri. Noi queste cose non le abbiamo mai pagate. Mentre invece paghiamo gli artigiani (elettricisti, carpentieri, idraulici) che allestiscono una cittadella di 150mila metri quadrati. E creiamo un bell’indotto”.

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