Il Trip Advisor dei ristoranti di Expo è pronto. Zomato, società specializzata nel servizio di ricerca online dei ristoranti da poco sbarcata in Italia con l’acquisizione di Cibando, ha pubblicato un sito sui locali di Expo. Il team della società ha esaminato uno per uno i 179 fra ristoranti, bar, food truck presenti all’interno del sito espositivo raccogliendo foto, menu​, ​prezzi e ​coordinate geografiche per localizzare i locali grazie alla app. Gli utenti possono anche inserire i loro commenti come Bruno che assegna un”Eccellente” alla Baita del cacciatore, il ristorante della Repubblica Ceca dove per 35 euro a testa ha mangiato la classica zuppa di Gulash, bistecca di daino, cotoletta di fagiano con ottima birra e, unico neo, vino rosso servito troppo freddo.

Se avesse voluto spendere molto di più, avrebbe potuto indirizzarsi verso il padiglione giapponese che ospita il ristorate più caro dell’Expo. E’ il Minokichi da 250 euro per due persone che diventano ottanta cadauno per il pranzo. Il ristorante, finito sotto accusa sul web in questi giorni per uno scontrino elevato, è specializzato nella Kaiseki, una cucina formata da numerose portate. Completamente diverso è il Meydan del padiglione turco. Con una ventina di euro in due si possono gustare polpette di manzo alla griglia, il classico kebap e anche involtini fritti ripieni di feta. Mangiare dallo chef Davide Oldani costa trenta euro a testa. Ben spesi se stiamo all’unica recensione che parla di ottimo risotto allo zafferano, buon gelato al cioccolato e personale “gentile e garbato”. Ma la spesa sarebbe di di 35-40 euro a testa. Senza vino.

Frie’n’ Fuie, food truck napoletano è buono, ma mette a dura prova la pazienza dei clienti. “Gentili ma lenti troppo lenti! fanno sul momento in base alle prenotazioni quindi si deve aspettare anche 15 minuti sotto il sole per 5 pezzi di frittura, buona ma poca per costare 5 euro. Peccato!” è l’opinione di Silvia, mentre Federica definisce “leggendario” The Alternative Burger Collective, ristorante olandese con poca scelta, ma dal fish burger eccellente. Sui 15 euro in due. La ricerca del locale può essere realizzata impostando anche alcuni filtri come la popolarità. In questo caso ai primi posti spicca il Juice bar che ha il difetto di essere in un posizione non molto felice dietro a McDonald’s, ma possiede un’ampia offerta di smoothies, milkshakes, bagels, insalate, yogurt e macedonie.

E’ possibile cercare un locale che offra anche il wi-fi o con musica dal vivo, ma la selezione permette di scovare i ristoranti gluten free (nove) e vegetariani (altri 24). Gratis c’è ben poco. Coca Cola regala bottigliette ai visitatori del suo padiglione e il Bistrot du Lion si segnala per l’offerta di assaggi gratuiti di formaggi tipici francesi. Non tutti i locali sono stati aperti. Mancano ancora il bar della Lituania o il food corner del Bangladesh. Per questo la app sarà aggiornata ogni due settimane in modo da inserire anche i cambi di menu. E a seconda dell’ora di utilizzo saranno consigliati gli indirizzi per l’aperitivo o per la cena.

BUONO! Dove mangiano i grandi cuochi

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