Il metanodotto per Ischia

Qualche settimana fa l‘isola d’Ischia è balzata – suo malgrado – agli ‘onori delle cronache’ a causa del sindaco Pd del Comune omonimo (solo uno dei sei presenti sull’isola) Giuseppe (Giosi) Ferrandino (di cui scrivevo qui in tempi non sospetti) arrestato con l’accusa di corruzione nell’inchiesta relativa alla metanizzazione operata dalla cooperativa ‘rossa’ Cpl Concordia.

Mettendo da parte il rilievo penale della vicenda, la cosa dovrebbe far riflettere sulla strategia energetica, ambientale e turistica (se mai ve ne fossero) di un’isola che si decide di alimentare costruendo gasdotti sottomarini tra praterie di Posidonia in un’Area Marina Protetta (Regno di Nettuno) dove le energie pulite e rinnovabili sono già presenti e in quantità. Si pensi alle sorgenti termali, fumarole, geyser e alla geotermia che unita al solare potrebbero fare di questa un’isola autosufficiente dal punto di vista energetico.

Gli esempi di come questa possa essere la realtà arrivano sempre più numerosi. Basti pensare all’isola danese a ‘zero emissioni’ di Samso, al progetto per un trasporto marittimo sostenibile nel Mar Baltico Zero Vision Tool preso ad esempio di buona pratica dal Commissario Europeo all’Ambiente e agli affari marittimi Karmenu Vella o ancora al Nearly Zero Energy Hotels (neZeh) grazie al quale oggi un albergo di Cuneo viene alimentato quasi esclusivamente ad energia termale. 

Nel febbraio 2014 il SiTI (Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione), partner italiano del progetto neZeh, ha invitato pubblicamente gli alberghi italiani interessati a farsi avanti per l’individuazione dei potenziali casi pilota e diverse sono state le strutture ad aver risposto. 

La baia di Sorgeto e le sue vasche di acqua calda

Sull’isola d’Ischia ci sono almeno trecento strutture ricettive che vanno dalla piccola pensione a conduzione familiare al grande albergo cinque stelle con piscine, senza parlare dei parchi termali, per visitare i quali turisti arrivano da ogni angolo del mondo. Le fumarole naturali sono visibili in diverse parti dell’isola, nella baia di Sorgeto è possibile fare il bagno tutto l’anno grazie alle sorgenti di acqua calda che si raccoglie in vasche naturali presenti lì dall’inizio dei tempi. C’è addirittura un posto chiamato le fumarole dove sulla spiaggia la sabbia è così calda da ‘fumare’ e dove turisti e gente del posto si divertono a cuocere le uova e bollire le patate. E questo è solo una minima parte delle bellezze di cui la natura ha voluto far regalo a quest’isola meravigliosa.

Alla luce di tutto ciò fa venire l’amaro in bocca sentire dagli organizzatori del progetto neZeh che nessun albergo dell’isola abbia manifestato interesse verso l’idea di alimentarsi ad energia termale. Ma non è mai troppo tardi! Dal neZeh fanno infatti sapere che non vedono l’ora di incrementare la loro rete e Ischia, con il suo potenziale geotermico potrebbe essere davvero la capofila nel mediterraneo per un turismo sostenibile ed intelligente. Perché non provare?

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