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Mafia Capitale, da Mammucari a De Rossi: star tv e calciatori cercavano il boss

Non c'era solo la politica tra i contatti frequenti di De Carlo, una delle figure di spicco della banda del "Mondo di mezzo". Ma anche personaggi dello spettacolo e dello sport. Il conduttore delle Iene chiedeva sostanze dopanti per la palestra. Gigi D'Alessio lo chiamò a casa dopo un maxi-furto di Rolex. E poi le telefonate delle compagne di Destro e Dzemaili e di Belen e del fidanzato
Mafia Capitale, da Mammucari a De Rossi: star tv e calciatori cercavano il boss
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Non solo la politica. La banda di Mafia Capitale allungava i suoi tentacoli fino ai personaggi dello spettacolo e dello sport. Nell’informativa del Ros compaiono i nomi di Teo Mammucari, Gigi D’Alessio, Stefano De Martino e Belen Rodriguez e poi i calciatori Daniele De Rossi, Mattia Destro e Beppe Sculli. Per alcuni di loro era diventato punto di riferimento Giovanni De Carlo, considerato uno dei boss della banda, anzi il “boss dei boss” l’aveva definito Ernesto Diotallevi, uno dei “capi storici” della banda della Magliana.

Il conduttore delle Iene per esempio chiede “sostanze dopanti per la palestra”, scrivono i carabinieri. La richiesta viene fatta al telefono a De Carlo. “Sono chiacchierone, ma non spiattello i cavoli tuoi in giro… Non dico che vuoi diventare Hulk”, la risposta a Mammucari. I carabinieri del Ros scrivono nell’informativa che “nel giugno del 2013 sono state registrate numerose telefonate dello showman il quale, dimostrandosi consapevole della caratura criminale di De Carlo, chiedeva di poter reperire sostanze dopanti per la palestre, in particolare GH, un ormone per la crescita“.

I carabinieri: “Mammucari, dimostrandosi consapevole della caratura criminale di De Carlo, chiedeva di poter reperire sostanze dopanti per la palestre, in particolare GH, un ormone per la crescita”

Secondo l’informativa del Ros De Carlo si sente anche con il centrocampista della Roma Daniele De Rossi. Il calciatore, dicono i tabulati a disposizione dei carabinieri, chiama la notte del 30 settembre 2013 dopo una lite in un locale. “Avevo pensato che quello aveva chiamato qualche coattone… ho detto famme senti’ Giovanni”, dice De Rossi. Nella relazione si dà conto anche dell’intercettazione fatta alle ore 2.56 del 30 settembre 2013. De Carlo, “rispondendo a due tentativi di chiamata fatti poco prima dello sportivo”, chiamava De Rossi “chiedendogli di cosa avesse bisogno”. De Rossi riferisce di averlo contattato perché “assieme al compagno di squadra Mehdi Benatia, aveva avuto poco prima una discussione in un locale e temendo conseguenze aveva pensato a De Carlo”. L’informativa sottolinea che De Carlo, “dando prova di grande confidenza, gli confermava di poter contare sempre sul suo aiuto: ‘Chiamame sempre… bravo! Hai fatto bene Danie’, amico mio…'”. Il club giallorosso ha già difeso il suo calciatore: “De Rossi? Mi auguro che non si strumentalizzi la vicenda in relazione all’indagine ben più importante che è in corso” dichiara Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma a Roma Radio. “La telefonata DeRossi-De Carlo è nata dopo un battibecco con un tifoso che minacciava Benatia. Non montiamo casi. L’indagine in sé è molto seria, bisogna fare attenzione. Mi auguro non si strumentalizzi la posizione di nessuno”.

De Carlo chiamò De Rossi e “dando prova di grande confidenza, gli confermava di poter contare sempre sul suo aiuto: ‘Chiamame sempre… bravo! Hai fatto bene Danie’, amico mio…'”.

De Carlo va invece direttamente a casa di Gigi D’Alessio, a Roma, all’indomani di un maxi-furto subito dal cantante. Era sparita infatti una collezione di Rolex dal valore di 4 milioni. Il Ros riferisce che “il 4 giugno del 2013, il giorno dopo la visita da parte di alcuni ladri nell’abitazione del cantante Gigi D’Alessio all’Olgiata”, uno dei protagonisti dell’inchiesta raggiunse l’abitazione dell’artista napoletano “e si trattenne per oltre trenta minuti”. Nell’informativa si rileva che De Carlo “era in frequente contatto con personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport”. D’Alessio, contattato dall’AdnKronos, da Miami smentisce: “Non ho mai conosciuto questa persona, parlerò attraverso il mio avvocato”.

Un altro calciatore citato nelle carte è Giuseppe Sculli, coinvolto anche nell’inchiesta sul calcioscommesse della procura di Cremona e nipote del superboss della ‘ndrangheta Giuseppe Morabito, detto ‘U tiradrittu. Anche lui parla con De Carlo. Ma il telefono di quest’ultimo scotta: il Ros appura anche “numerosi contatti” di De Carlo con le compagne dei calciatori Matteo Destro della Roma e Blerim Dzemaili all’epoca in forza al Napoli e con la coppia Stefano De Martino e Belen Rodriguez.

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