Solo 24 ore ore fa si era parlato di un miglioramento. Invece dal pomeriggio di ieri 28 novembre il medico di Emergency ricoverato allo Spallanzani “ha avuto un progressivo peggioramento. Ha iniziato ad avere disturbi gastrointestinali importanti (nausea, vomito e diarrea)”. Nel bollettino medico si legge anche che il paziente ha iniziato il terzo trattamento sperimentale. Il trattamento è stato finora basato su un farmaco antivirale, sul plasma di un convalescente ed è stato aggiunto oggi un farmaco che agisce sulla risposta immunitaria.

Intanto un test rapido in grado di trovare il virus Ebola nel sangue o nella saliva dei pazienti in appena 15 minuti verrà sperimentato nei prossimi giorni in Guinea. Il test si basa su un ‘laboratorio mobile’, una valigetta che può funzionare ad energia solare e contiene i reagenti che funzionano a temperatura ambiente. Proprio come gli altri test in uso attualmente, che richiedono però alcune ore prima di una risposta, quello che verrà sperimentato, in un primo momento in accoppiata a quelli tradizionali per verificarne l’efficacia, si basa sulla ricerca del materiale genetico del virus. In questo caso però i reagenti usati sono in forma di ‘pastiglie’, che non necessitano di basse temperature per lo stoccaggio.

Intanto il governo del Mali ha annunciato che una persona affetta da Ebola è stata trattata con successo e costituisce il primo caso di guarigione nel paese. Al momento 285 persone che hanno avuto contatti con portatori del virus sono stati messi sotto controllo medico, ha riferito il ministro della Salute Ousmane Koné. Nel Mali, ultimo paese colpito dall’epidemia in Africa occidentale, si registrano in totale sette morti. L’epidemia di Ebola iniziata a dicembre 2013 dal sud della Guinea ha ucciso in questo paese quasi 1.300 persone; mentre si registrano 3.000 vittime in Liberia e 1.400 in Sierra Leone. Secondo l’ultimo bollettino dell’Oms, in otto paesi si contano circa 16mila casi di contagio.

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