Bastano poche lezioni per comprendere che dello yoga si vuole sapere molto di più di quanto l’insegnante riesca a comunicare nel corso della pratica. E così viene naturale rivolgersi all’immensa biblioteca tipica di questa disciplina.

Avendo una storia pluri-millenaria (la datazione dello yoga intorno al 3.000 A.C. si deve al frammento rinvenuto a Mohenjo Daro con la figura di quella che sembra una proto-divinità seduta in Gorakshasana), i testi sono tantissimi.

Il più importante di tutti è certamente I Sutra dello Yoga di Patanjali. L’autore è ancora avvolto nel mistero, potrebbe essere il Patanjali grammatico del II secolo A.C. oppure un filosofo del IV secolo D.C. I Sutra dello Yoga è comunque un testo di immensa profondità e chiunque si occupa di yoga dovrebbe leggerlo per intero. Purtroppo è anche un testo più che criptico in molti passaggi. Per riuscire a comprenderlo davvero bisogna avere una qualche dimestichezza con lo studio della filosofia.

Più semplici da leggere alcuni testi successivi, databili rispettivamente intorno al 1400 e al 1500-1700, come Hatha yoga pradipika (La lucerna dell’hatha yoga) di Svatmarama e la Gheranda samhita (La raccolta di Gheranda).

Svatmarama fu uno yogin leggendario. La Gheranda samhita invece si deve a un maestro e un allievo, anch’essi leggendari, Gheranda e Candakapali. Come anche esplicitato dal primo titolo, si tratta di libri dedicati in gran parte all’hatha yoga, uno degli otto anga, o membra, dello yoga classificato proprio da Patanjali nei suoi aforismi. È da sottolineare che entrambi questi testi, che pure guardano a Patanjali, propongono ciascuno una suddivisione diversa degli anga dello yoga, e quindi una visione leggermente differente della disciplina stessa.

Per uno studio approfondito ci si può comunque rivolgere a pubblicazioni contemporanee, anche se certamente meno famose e importanti di quelle citate finora. La scelta è sterminata. Esistono migliaia di libri che parlano di yoga e tra questi non è sempre facile trovarne uno capace di trasmetterne in modo esauriente la complessità.

Rovistando nelle bancarelle dei libri usati anni fa mi sono imbattuto in un libro che si intitola Hatha yoga – teoria e pratica di Constant Kerneiz (Edizioni Accademia, 1973) che riesce a guidare il praticante curioso oltre l’hatha yoga, spingerlo alla scoperta delle profondità dello yoga nel suo insieme.

Non ho idea se sia stato ristampato di recente, magari da un’altra casa editrice, ma credo che l’edizione di cui sono in possesso sia reperibile abbastanza facilmente nel giro dell’usato o dei remainder al prezzo di pochi euro, che sono certamente ben spesi. Infatti questo libro lo metterei all’interno di un’ideale biblioteca dello yoga insieme alle opere ben più importanti citate in precedenza.

E tu, lettore di questa rubrica, quale libro sullo yoga consiglieresti? Se ti va, segnalalo nei commenti.

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