“La crisi in Ucraina è stata provocata e creata dai nostri partner occidentali e ora viene usata per rianimare il blocco militare” della Nato. Il presidente russo Vladimir Putin, nel giorno in cui la cancelliera Angela Merkel fa sapere che la Germania appoggia le nuove sanzioni decise (ma ancora non messe in pratica) dall’Ue, continua a innalzare il livello di tensione: “Mosca non si farà coinvolgere in una nuova corsa agli armamenti. Qualche volta abbiamo l’impressione che qualcuno voglia iniziare una nuova corsa agli armamenti. Noi, naturalmente, non ci faremo coinvolgere in questa corsa. Questo è assolutamente da escludere”. Il numero del Cremlino sostiene che la crisi “è stata utilizzata per far risuscitare la Nato”, che la scorsa settimana ha annunciato un piano di intervento rapido con il dispiegamento di 4mila soldati. 

Intanto Gazprom ha tagliato le esportazioni di gas alla Polonia del 24 per cento; secondo la compagnia del gas polacca PGNig la riduzione è iniziata lunedì. Kiev ha denunciato che la riduzione delle esportazioni alla Polonia è stata decisa da Mosca per impedire il flusso inverso del gas in direzione dell’Ucraina che la Polonia ha interrotto oggi. 

Il numero uno del Cremlino: “Daremo risposte a eventuali minacce”.  Le potenziali minacce alla sicurezza della Russia devono essere analizzate scrupolosamente, e verrà data una “risposta adeguata” ad ognuna di esse dichiara il numero uno del Cremlino. Putin ha aggiunto che Mosca non dovrebbe aumentare la sua spesa militare oltre le sue possibilità economiche e ha affermato che non ha intenzione di lanciare una nuova corsa alle armi, ma che risponderà a tutte le sfide sulla sicurezza. La Russia, ha detto il presidente, si concentrerà sullo sviluppo di nuove armi nucleari strategiche, difese aereospaziali e armi convenzionali ad alta precisione. 

Merkel: “Sosteniamo le sanzioni dell’Ue finché non sarà chiaro piano di pace”. Al suo Parlamento la cancelliera ha spiegato che il sostegno all’Unione europea ci sarà “almeno finché non sarà chiaro che il piano di pace per l’Ucraina orientale è stato implementato completamente”. La situazione è migliorata ma c’è “una mancanza di chiarezza nell’attuazione” di vari punti del piano di pace. “Sosteniamo le sanzioni in attesa di pubblicazione e spero che venga presa presto una decisione”. Le nuove misure prendono ulteriormente di mira il settore energetico e degli armamenti della Russia, limitando inoltre l’accesso di Mosca ai prestiti internazionali. Far entrare in effetto il piano di pace è cruciale, ha detto Merkel in Parlamento, precisando che “il cessate il fuoco e il rilascio dei prigionieri sono solo due degli elementi” del processo. Il piano, ha aggiunto, include anche il ritiro dei soldati russi dall’Ucraina e la concessione alle popolazioni delle regioni di Luhansk e Donetsk di decidere il loro futuro status. Le sanzioni non sono permanenti: “Se i 12 punti vengono sostanzialmente rispettati, noi saremo i primi a togliere le sanzioni”. Le misure “non sono fini a se stesse, sono imposte solo se inevitabili”. Nelle prossime ore gli ambasciatori dei 28 Stati dell’Ue si riuniranno a Bruxelles per discutere ulteriormente.

Poroshenko: “Progetto di legge su statuto speciale per l’est”, ma i ribelli: “Secessione”.  Sul fronte interno i ribelli respingono al mittente il progetto di legge, illustrato dal presidente ucraino Petro Poroshenko, per uno statuto speciale per l’est del Paese. Poroshenko si rifiuta di “federalizzare” o “alienare” le due regione dallo Stato ucraino, “l’est del Paese resterà unito all’Ucraina”. “Né noi né i nostri amici a Donetsk abbandoneremo la direzione di costruire il nostro Stato – ha fatto sapere il leader degli insorti a Luhanks, Igor Plotnitsky – . Un cessate il fuoco temporaneo non può cancellare i risultati del voto del popolo. La gente ha votato all’unanimità per l’indipendenza delle nostre repubbliche. Non c’è via di ritorno allo stato precedente”.

Impatto sanzioni Russia su Italia pari a 100 milioni di euro. Le sanzioni alla Russia hanno portato a una “perdita di valore per l’export italianostimabile al massimo in 100 milioni di euro, secondo i dati storici” ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, nel corso del question time, rispondendo a un’interrogazione del deputato della Lega Stefano Allasia che invece parla di un impatto che si aggira su 15 miliardi di euro. Le sanzioni occidentali hanno avuto già un impatto negativo sull’estrazione complessa delle materie prime in Russia. Il ministro delle risorse naturali russo Serghiei Donskoi ha spiegato le difficoltà col fatto che nelle estrazioni particolarmente difficili si usano in genere tecnologie straniere adattate alle condizioni russe. Effetti negativi, ha aggiunto, si potranno sentire anche nell’estrazione su piattaforma.

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