La signora Carla è quella che ne ha adottati di più, ben 2mila, per un totale di 10mila euro. Più del Comune, che ne ha adottati la metà, per un totale di 5mila euro. Ma sono ben 4418 i cittadini che hanno voluto dare il loro contributo economico – minimo cinque euro per un mattone – partecipando alla campagna “Adotta un mattone della rotonda di San Lorenzo”. Una sottoscrizione lanciata nel 2011 dall’Associazione per i monumenti domenicani, che ha sulle proprie spalle la conservazione della chiesa del 1087 collocata nel pieno centro di Mantova, per restaurare il paramento esterno in condizioni a dir poco preoccupanti, messo a dura prova dalle condizioni climatiche, dai parassiti e dall’inquinamento.

“Da oltre cento anni nessun intervento di conservazione è stato eseguito sulla rotonda, e l’esterno versava in condizioni critiche. Servivano 150mila euro per eseguire i lavori – spiega Rosa Golinelli Berto, presidente dell’Associazione che si occupa della tutela della chiesa – e davvero non sapevamo come fare per raccogliere quella cifra. Ecco che allora abbiamo pensato al crowfunding, puntando sulla generosità dei cittadini e sulla loro sensibilità per i beni artistici. Un azzardo, un rischio, soprattutto di questi tempi, ma alla fine l’obiettivo è stato raggiunto. Anzi, siamo andati oltre e continuiamo a ricevere richieste d’adozione”. Il risultato, insomma, è stato superiore alle attese tanto che di mattoni a oggi ne sono stati adottati 32264 per un corrispettivo di ben 161320 euro, più della cifra necessaria per coprire le spese di restauro.

Fondamentale, oltre ai moltissimi contributi di privati cittadini, anche quello della Regione Lombardia, che ha messo sul piatto 45mila euro, di fondazioni e associazioni. “Visto il successo della sottoscrizione – prosegue la presidente – e considerato che, dopo aver pagato i lavori di restauro, rimarranno dei soldi e che l’adozione dei mattoni non si è ancora fermata, abbiamo pensato di cogliere l’attimo e realizzare altri interventi di conservazione e recupero. Per questo abbiamo già presentato in Sovrintendenza la richiesta per realizzare una pedana per consentire l’accesso dei disabili nella chiesa. Contestualmente a questi lavori realizzeremo anche il restauro di tutto il sagrato”.

Un esempio virtuoso, che potrebbe essere adottato come modello per recuperare i moltissimi beni artistici e culturali che in Italia hanno bisogno di cure. “A sorprenderci – confessa Rosa Golinelli Berto – è stata la spontaneità con cui i cittadini hanno partecipato. Non abbiamo avuto bisogno di pubblicizzare tanto l’operazione. Abbiamo notato una sincera voglia di fare qualcosa per il bene di un monumento che fa parte della storia della città e che rischiava seriamente di subire danni irreversibili”.

La rotonda di San Lorenzo, edificata intorno al 1087, è ispirata alla Chiesa del Santo sepolcro di Gerusalemme e nasce intorno alla reliquia del sangue di Cristo, tutt’oggi conservata nella chiesa di Sant’Andrea. La chiesa, nel corso della storia, è stata meta di pellegrinaggi e inserita nei percorsi dei Cavalieri che viaggiavano alla ricerca del Sacro Graal. Nel corso degli anni cadde in disgrazia e venne adattata a magazzino e poi inglobata nelle costruzioni del ghetto ebraico fino a scomparire. Nel 1911 è stata riscoperta e restaurata. Da allora nessun intervento di restauro l’ha riguardata. fino a domenica 23 marzo quando i lavori di recupero del paramento esterno, eseguiti su progetto dell’ingegner Amerigo Berto e dell’architetto Anna Maria Rossi, sono stati presentati pubblicamente.

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