Nel 2009 Graziano Delrio, oggi sottosegretario alla presidenza al fianco di Renzi, era sindaco di Reggio Emilia. Nel giugno di quell’anno una società edilizia di Reggio si aggiudica un appalto che le offre l’ultima boccata d’ossigeno prima di chiudere. La società partecipa con molte altre alla selezione per la ristrutturazione della scuola dell’infanzia Allende, importo di 152 mila e 583 euro. La “procedura negoziata”, cioè una gara con partecipazione ristretta alle società invitate è aggiudicata “con il criterio del prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara”, alla Delrio Bonfiglio & figli di Delrio Paolo S.A.S. per 140 mila e 941 euro.

La società è del cugino del sindaco Delrio, Paolo Delrio, che ne controlla il 99 per cento in qualità di socio accomandatario con poteri di amministrazione. Nel verbale di determinazione del 22 aprile 2010 nel quale Paolo alza bandiera bianca e presenta richiesta di concordato per evitare il fallimento, il cugino dichiara di risiedere al civico 40 di una via di Reggio Emilia, che non indichiamo per ragioni di privacy. La società ha sede al numero 16 della stessa via e anche il sottosegretario Delrio è comproprietario con la sorella (i figli hanno l’usufrutto della sua quota) di metà di 2 appartamenti da 4 vani, un appartamento da 7 vani e mezzo e tre box da 13 metri quadrati nella stessa strada, al civico 40.

Probabilmente si tratterà delle case ereditate da Achille e Firmino Delrio, padri rispettivamente di Graziano e Paolo. I due cugini conservano anche le quote di 4 magazzini, sempre a Reggio Emilia, per un centinaio di metri quadrati complessivi, ereditati in comunione tra cugini. Anche la restante quota dell’uno per cento della società in accomandita di Paolo Delrio vanta un socio interessante: socio accomandante è Rita Enrica Montanari, moglie di Paolo Del Rio e funzionaria (non è il dirigente ma è definita ‘responsabile’) dell’ufficio gare e contratti del comune di Reggio Emilia.

Stando al rapporto annuale dei contratti pubblici pubblicato dalla Regione quell’anno la società del cugino del sindaco e della moglie ha vinto un solo appalto pubblico in Emilia Romagna: quello della scuola Allende di Reggio. Stando ai rapporti annuali, la società di Paolo Delrio si aggiudica il primo appalto da 122 mila euro nel 2004. Nel 2005 fa due lavori per complessivi 994 mila euro. Nel 2006 nulla. Nel 2007 altri 2 appalti per 429 mila euro complessivi, nel 2008 nulla e nel 2009 solo l’appalto da 140 mila euro della scuola Allende. Nell’aprile 2010 arriva il concordato.

Eppure nel giugno 2003 Paolo Delrio era entrato nel grande giro: l’Acer di Reggio Emilia, ente pubblico che si occupa dell’edilizia popolare (ex IACP) fa un bando per individuare tre società partner della sua controllata Acer Iniziative Immobiliari (poi sciolta nel 2009) a cui affidare la costruzione e ristrutturazione delle case popolari. Ci sono 43 milioni di euro in ballo e l’Ance, cioè l’associazione dei costruttori, presenta un ricorso al Tar, poi ritirato, perché non accetta la procedura seguita: Acer Iniziative Immobiliare fa entrare con tre quote uguali, di circa il 16 per cento ciascuna, le tre società private scelte con il bando e lascia ad Acer la maggioranza. Una delle tre partner prescelte è la Consacer, creata a febbraio 2004, nella quale troviamo socio (con il 3 per cento) la solita accomandita di Paolo Delrio. Acer è un ente controllato da tutti gli enti locali e il comune di Reggio Emilia è il primo socio con il 25 per cento delle quote.

Graziano Delrio quando l’operazione parte è un consigliere regionale della Margherita in Emilia. Diverrà sindaco solo a giugno del 2004, un anno dopo il bando, tre mesi dopo la creazione di Consacer. I soci di suo cugino comunque sono ben messi con la politica. Nel consorzio troviamo la Cooperativa Muratori di Reggiolo, aderente alle Lega Coop allora guidata dal ministro Giuliano Poletti, finita poi in concordato nel 2012, con il 30 per cento; segue un altro socio di Lega Coop: il CIE di Modena con il 25 per cento, poi la Cooperativa Artigiani Muratori Appennino Reggiano con il 20 per cento e a sorpresa la Italcantieri Spa con il 15 per cento. La società di Lacchiarella è appartenuta per decenni alla famiglia Berlusconi. Nel 1973 se ne occupava Silvio poi passò al fratello Paolo che la cedette alla fine degli anni novanta all’ex presidente della Spezia Calcio Giuseppe Ruggieri, arrestato nel 2009 per altre vicende e che racconterà come testimone di avere consegnato 50 mila euro a un suo socio a Reggio Emilia nell’agosto del 2003 per pagare alcuni amministratori , in relazione ad affari liguri. I soci più piccoli del consorzio Consacer sono la Poledil di Montanari Vanna (non parente di Enrica) con il 7 per cento e la società di Paolo Delrio, con il 3 per cento. Consacer fattura 1 milione e 157 mila euro nel 2004, 4 milioni e 898 euro nel 2005, un milione e 615 mila nel 2006, 1 milione e 49 mila nel 2007. Sono circa 9 milioni di euro, concentrati nel 2005, anno in cui secondo i bilanci solo 63 mila euro sarebbero ricavi di Delrio Paolo per manutenzione strade a Reggio Emilia.

Rita Enrica Montanari spiega: “Sono stata assunta nel 1993 dal comune e dal 1995 sono all’ufficio gare. Graziano Delrio non faceva nemmeno politica. Nella gara che è stata vinta dalla società di mio marito il criterio di aggiudicazione era il massimo ribasso e dunque non era possibile favorirlo. Io non mi occupo della scelta dei partecipanti. La mia quota è davvero minima e serve per evitare il socio unico. Non mi sono mai occupata di nulla. La società non esiste dal 2010 per il concordato. Le sue cose sono state messe all’asta. Questo mi pare dimostri quanto sia insensato pensare che il sindaco Delrio possa avere aiutato suo cugino”.

L’avvocato Santo Gnoni, dirigente dell’ufficio legale del comune di Reggio Emilia sulla gara vinta dal cugino del sindaco precisa: “Era una procedura negoziata con invito di alcune società e una gara con l’aggiudicazione al massimo ribasso. Ovviamente il sindaco non si occupa e non ha alcuna competenza su queste materie. Non vedo nessun problema legale nella partecipazione minima della dottoressa Montanari”. Paolo Delrio, contattato tramite la moglie, non ci ha ricontattati. E anche il sottosegretario Graziano Delrio, contattato tramite il suo ufficio stampa, non si è fatto vivo. La sua portavoce però precisa che “non c’è niente di irregolare”.

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