Calano le riscossioni operate da Equitalia per conto dello Stato e degli enti pubblici. Nel 2013, secondo una nota della società, il dato si è fermato a 7,1 miliardi di euro (3,8 miliardi per l’Agenzia delle Entrate, 1,7 per l’Inps e 1,6 per gli altri Enti), a fronte dei 7,5 miliardi dell’anno precedente, con una flessione del 5 per cento circa.

Questo ribasso, stando al comunicato di Equitalia, va ricondotto a due fattori. “Come rilevato dalla Corte dei Conti, il trend è in flessione a causa della crisi economica generalizzata ma anche dei numerosi interventi normativi con i quali, dal 2011 a oggi, il legislatore ha introdotto misure di più ampio respiro per i debitori, incidendo profondamente sugli strumenti attribuiti a Equitalia e sui relativi volumi di riscossione”. Si tratta di quelle norme attuate con lo scopo di rendere meno rigide e più vicine alle esigenze dei contribuenti le procedure di riscossione. In particolare, spiega la società, “un ruolo importante hanno avuto le dilazioni di pagamento: sono 398mila le rateizzazioni concesse da Equitalia lo scorso anno per un valore che supera i 2,9 miliardi di euro. Complessivamente le rateizzazioni attive sono 2,2 milioni per un ammontare di 24,7 miliardi di euro e rappresentano più del 50% del valore del riscosso”, continua la nota.

La società precisa inoltre che “l’attività di Equitalia, dal 2006 a oggi, ha fatto registrare un aumento significativo delle riscossioni rispetto alla gestione precedente affidata alle società private. Da una media di 3,2 miliardi all’anno, registrata prima della nascita di Equitalia, si è passati a una media di quasi 8 miliardi per un totale di circa 55 miliardi in 7 anni”.

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