“Dopo aver sostenuto la ricapitalizzazione di Alitalia, annuncio che, al termine delle operazioni ad essa relative, quando le mie dimissioni verranno formalizzate insieme a quelle di tutto il cda, non sarò disponibile ad assumere nuovamente incarichi di vertice nella società”, ha dichiarato l’ex patriota Roberto Colaninno nel giorno in cui i soci di Air France hanno formalizzato l’azzeramento del valore della compagnia nel loro bilancio.

La formalizzazione delle attese dimissioni è arrivata insieme ai risultati gestionali dei primi 9 mesi del 2013 della compagnia che sono stati approvati dal cda insieme al punto sulla manovra finanziaria da 500 milioni di euro varata a metà ottobre. Ad oggi hanno aderito i soci Intesa SanPaolo con circa 26 milioni di euro; Atlantia (Benetton) con la stessa somma e Immsi (Colaninno) con circa 13 milioni. Altri 65 milioni di euro sono stati già versati da Intesa SanPaolo e Unicredit a valere sul loro impegno di 100 milioni di euro.

Il cda ha inoltre preso atto dell’interesse espresso da Poste Italiane tradottosi nell’impegno, subordinato all’approvazione dei propri organi deliberanti, alla sottoscrizione di 75 milioni di euro a copertura dell’eventuale inoptato. I soci che non hanno ancora sottoscritto stanno valutando, informa la compagnia, “con attenzione e disponibilità la propria adesione all’aumento di capitale”. Tra questi anche Air France che ha già fatto sapere chiaramente quali sono le sue condizioni.

Quanto ai conti, nel terzo trimestre, periodo di alta stagione del trasporto aereo, il risultato operativo di Alitalia è stato positivo per 36 milioni di euro in deciso calo rispetto ai 50 dello stesso trimestre dello scorso anno, mentre il risultato netto è stato positivo per 7 milioni contro i 27 del 2012. A pesare è stata la diminuzione dei proventi da traffico passeggeri. I ricavi totali gestionali del periodo ammontano a 1.060 milioni, il 6% in meno dell’anno prima. E così il risultato operativo dei primi 9 mesi della compagnia ha segnato un rosso di 162 milioni, in crescita rispetto alla perdita operativa di 119 milioni del 2012. Alitalia evidenzia poi una riduzione dell’indebitamento finanziario netto gestionale che è passato da 851 a 813 milioni. Di questa voce la quota per l’indebitamento sulla flotta di aerei di proprietà è pari a 575 milioni.

Colaninno, nella nota, ricorda come contemporaneamente abbia lavorato “allo sviluppo di un grande gruppo come Piaggio, alla difficile ristrutturazione del gruppo Intermarine-Rodriquez, e al lancio di un grande investimento turistico/immobiliare a Is Molas. Le aziende del gruppo Immsi danno lavoro a oltre 8.500 dipendenti nel mondo, 4.500 dei quali in Italia”. “L’impegno profuso in Alitalia in questi anni – aggiunge l’imprenditore – ha contribuito al cambiamento industriale e strategico della Compagnia e ha consentito di sviluppare rapporti positivi con Air France, uno dei più grandi gruppi mondiali nel settore dell’aviazione civile”.

Il presidente di Alitalia ricorda il contesto nel quale la compagnia ha operato. “Questi anni – scrive – hanno visto Alitalia misurarsi con la più grande crisi economico/finanziaria mai verificatasi prima; la Compagnia raggiungerà nel 2014, in linea con il piano, quella maturazione della gestione che mi rende fiducioso nel conseguimento di risultati positivi grazie all’opera di riorganizzazione iniziata nel 2009”. La compagnia, “che ha visto in questi anni l’avvicendarsi di tre amministratori delegati – ricorda -, ha dovuto anche affrontare fortissimi momenti di pressione competitiva in un mercato nazionale e internazionale deregolamentato, difficilmente immaginabili per qualsiasi altro settore industriale”.

“Desidero ritornare a concentrarmi sulle attività industriali del gruppo Immsi – annuncia quindi l’imprenditore – ritenendo, anche alla luce dei profondi cambiamenti globali in corso, di aver portato a termine l’impegno profuso in questi anni in Alitalia nel ruolo di presidente. Con l’investimento realizzato rimarrò un importante azionista di Alitalia, certo di contribuire, nella carica di consigliere di amministrazione, al consolidamento futuro del rilancio della società. Sono sicuro di aver contribuito, in coerenza con la passione imprenditoriale e con l’etica che mi hanno sempre accompagnato nei miei numerosi anni di lavoro, e al massimo delle mie possibilità fisiche ed economiche, a questo grande processo di salvataggio di una grande impresa italiana. Tutto questo assieme a tutti gli azionisti e a tutti gli uomini e le donne di Alitalia che, in questi anni, hanno con me condiviso momenti difficili, di ansia, ma anche di grande soddisfazione. E per questo li ringrazio”.

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