Istanbul. Il ponte di Galata corrisponde a uno dei passaggi obbligati della città, uno di quei luoghi abituati a trovarsi sempre al centro della storia e del mondo dalla notte dei tempi, un po’ come il Colosseo o la Grande Muraglia.

L’Occidente che passa in Oriente e viceversa, viaggiatori, letteratura, cinema… Al tramonto diventa spettacolare. Una leggera brezza proveniente dal mar di Marmara increspa le acque, scompiglia il fumo nero dei traghetti, spande dovunque l’odore di caldarroste (!) e sgombri cotti sulla graticola e rinfresca le migliaia di persone che bazzicano freneticamente la fermata Eminönü del tram n. 1. I venditori di carabattole sono l’unico punto fermo in questo flusso colorato.

Prima di partire mi hanno messo tutti in guardia sui rischi di venire qui proprio in un periodo così “caldo”: le ultime cariche della polizia sono terminate da un paio di giorni, eppure un passante anche attento non riesce a rendersi conto di ciò che è successo. Idranti, lacrimogeni, manganelli, sangue. La metropoli ha già fagocitato e digerito tutto, sono tornati i giardinieri, i turisti, i pescatori sul ponte (ma quelli non se ne erano mai andati).

Taksim square dista solo due chilometri e mezzo da qui. Sembrerebbe una disfatta, ma il movimento si è rinnovato nella modalità “standing man” e il web è riuscito a portare le violenze di Gezi Park davanti agli occhi di tutti (non a caso Twitter è stato descritto come una “minaccia”), i ragazzi della protesta sono diventati “uomini e donne”, modelli a cui ispirarsi, quanto meno i portabandiera di una possibilità.

Guardo l’Italia da lontano, tutto sembra più chiaro e facile da comprendere: il nostro Paese, sempre più “per vecchi”, non è riuscito a tenere il passo con i tempi e, pur con le dovute eccezioni, sta scivolando in un distratto qualunquismo pecoreccio e dunque molto facile da “gestire”. Purtroppo abbiamo quasi completamente dimenticato l’ipotesi “di una possibilità” e forse questo venticello fresco non è soltanto l’effetto degli sbalzi della pressione atmosferica. Chi volesse tenersi aggiornato può visitare il prezioso profilo di Fb Scoprire Istanbul.

 

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