Non sempre, ma spesso le cose sono esattamente come sembrano. Se il cinema francese sta vivendo una nuova giovinezza mentre noi piagnucoliamo sulla crisi del cinema italiano, sulle sale deserte e la pochezza di spazio per i nuovi talenti, probabilmente è perché il cinema francese fa bei film e da spazio ai nuovi talenti, mentre in Italia gran parte di ciò che “passa” in sala è quello che Carmelo Bene – in una vecchia intervista – riferiva come “Plebiscito contro il buongusto”. Il fatto che da anni ormai non siamo preoccupati del cattivo gusto ma ci allarmiamo meramente del fatto che non sia più plebiscitario, è il grado della nostra febbre.

“Rendez-vous” è l’appuntamento con il nuovo cinema francese – organizzato da Ambasciata di Francia in Italia e Institut franҫais, in collaborazione con Unifrance films, in cinque città italiane – che ci offre un assaggio della vivacità del recente cinema d’Oltralpe. Tra le anteprime, l’atteso Dans la maison di François Ozon, le animazioni di Zarafa e La tela animata e due omaggi d’autore.

Roma, Palermo, Bologna, Torino e Milano, è questo il tour italiano della rassegna che a Bologna troverà casa – dal 21 al 27 di aprile – presso il cinema Lumiére della Cineteca Comunale.

Va detto che se spesso capita di trovarsi a dibattere sul perché – a volte – Bologna venga curiosamente ignorata, quando non saltata a piè pari, dal transito nazionale di concerti, mostre o eventi culturali che minimamente abbiano il coraggio di uscire dal pop/mainstream (e che lo facciano con un certo stile) questa volta, per fortuna, le cose sono andate diversamente.  

Si parte domenica 21 aprile, alle ore 20.00 con  Journal de France  di Raymond Depardon e Claudine Nougaret, (al termine un incontro con gli autori, in collaborazione con Festival dei Popoli).

Viaggiando per sei anni attraverso il suo paese, Raymond Depardon raccoglie alcune straordinarie immagini, dando vita a un personalissimo diario. Un giornale, un viaggio nel tempo. Lo aiuta la compagna Claudine Nougaret. Lui fotografa, lei ritrova frammenti di film inediti: l’esordio con la cinepresa, i reportage nel mondo, stralci della loro memoria. Uno spaccato di oltre mezzo secolo di vita privata che si intreccia con il passato e il presente della Francia.

Depardon spazia e mischia giornalismo, regia e la sua anima di vecchio fotoreporter; il suo è dunque un lavoro nel quale intercetta con fedele sobrietà l’essenza delle vicende umane (si parta dagli imputati di un tribunale per arrivare alle popolazioni del Sahara) cui si accosta, con misurata partecipazione. Fra i suoi documentari segnaliamo Reporters (1980) ha mostrato il mondo dei fotografi, ha affrontato il tema della psichiatria San Clemente (1982), ambientato nell’ospedale psichiatrico di Venezia, e Urgences (1988), in Faits divers (1983) ha seguito l’attività di una stazione di polizia di Parigi.

Alle 22.30 (sempre di domenica 21) è la volta di Boy meets girl. È il primo film realizzato da Léos Carax, a soli ventitré anni. In bianco e nero, questo film inaugura il lungo sodalizio tra Carax e il suo attore – quasi un alter ego – Denis Lavant. Il film sta nel suo titolo: un ragazzo e una ragazza, mutatis mutandis potremmo quasi dire due “Anna e Marco”.  Una storia d’amore e ciò cui essa implacabilmente conduce: disperazione, incoscienza, euforia, musica, e qualche volta il desiderio di commettere un omicidio. E quello di morire, magari. Nei film di Léos Carax individuiamo un immaginario composto da film, libri, musica ad alto volume e fumetti. L’universo di ogni adolescente ribelle, solitario e introverso. Un universo che in Carax diventa dogma, regola per cui filmare, un’anima cui restar fedele anche nelle sequenze più oscure intimamente scagliate verso la vita.

Martedì 23 aprile alle ore 20.00, è la volta dell’anteprima di Dans la maison  di François Ozon, la cui trama narra di un sedicenne che si introduce nella casa di un compagno di classe e racconta la vita della sua famiglia nei compiti di letteratura. L’insegnante, impressionato da questo alunno così dotato, ricomincia ad appassionarsi al suo mestiere e si lascia sempre più coinvolgere dalle narrazioni del ragazzo.

Ozon non ha bisogno di presentazioni, dichiaratamente gay il suo cinema a raccontare se esordisce con le grottesche atmosfere di Sitcom (1998) è solo nel 2002 grazie a 8 donne e un mistero che la sua fama si consolida a livello internazionale. In Dans la maison il confine fra thriller e ironia è, come spesso accade, delimitato da una linea molto sottile. Su quella linea, danzano a proprio agio il grande Fabrice Luchini (che ricordiamo già diretto da registi del calibro di Rohmer, Lelouch, Costa – Gavras e Leconte) e la bellissima Emanuelle Seigner, indimenticabile ragazza maledetta in Frantic di Polanski.

Al pari delle altre pellicole in rassegna, da non perdere, venerdì 26 aprile, ore 22.15 Tokyo (Léos Carax, Michel Gondry e Bong Joon-ho).  Il film è costruito in tre episodi. Oltre a quello di Carax (Merde), vi appaiono Interior Design (Michel Gondry) e Shaking Tokyo (Bong Joon-ho). La sfida era quella di filmare, sbirciare quasi, Tokyo e coglierne un aspetto saliente, peculiare. Gondry si sofferma su liti di coppia e la ricerca di un appartamento, Bong Joon-ho descrive l’isolamento e la desolazione, mentre la terra trema e l’amore è l’ancora di salvataggio. Carax si ispira ai film di mostri costruendo sulla figura di Denis Lavant un personaggio lunare e folle, che riprenderà in Holy Motors.

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