Lo scorso gennaio fece discutere il suo compenso: 125mila euro lordi per guidare da amministratore delegato l’Acn, società di scopo che organizza la Coppa America di vela. L’ingegnere Mario Hubler, in passato capo della segreteria politica alla Regione dell’ex governatore Antonio Bassolino, è stato scelto come amministratore delegato della società, nel luglio scorso, dal comune di Napoli, da provincia e regione. A due giorni dall’America’s Cup World series che si terranno nel golfo di Napoli, arriva una tegola sul grande evento.

Nulla che riguardi il compenso dell’ingegnere che supera addirittura quello del sindaco Luigi de Magistris. Hubler è, infatti, indagato dalla Procura partenopea per disastro ambientale e truffa ai danni dello Stato nell’ambito della mega inchiesta che ha portato al sequestro dell’area ex Italsider a Bagnoli. Inchiesta che coinvolge 21 persone. Hubler, dal 2007 al 2012, è stato direttore generale e rappresentante legale di Bagnolifutura, la società che si occupa della bonifica dell’area, sito di interesse nazionale. Secondo il gip collegiale che ha firmato il decreto di sequestro quella bonifica non è stata mai realizzata, anzi si è aggravata ancor più la situazione. Non solo la mancata riqualificazione ma addirittura “un ulteriore aggravamento dello stato di inquinamento dei terreni”.

In pratica con la falsa bonifica è aumentata l’area contaminata. Coinvolta anche la ditta che sta realizzando la bonifica dei suoli la De Vizia Transfer Spa. La truffa, secondo l’accusa, riguarda i 107 milioni di euro percepiti per la bonifica mai eseguita. Oltre a Hubler, tra gli indagati figurano due ex vicesindaci di Napoli, poi con ruoli nel cda di Bagnolifutura, Sabatino Santangelo e Rocco Papa, l’ex direttore generale del ministero Gianfranco Mascazzini, l’ex Alfonso De Nardo, dirigente del dipartimento provincale dell’Arpac di Napoli dal 2005 al 2010. Hubler si difende e spiega: “Ho piena fiducia nell’operato della magistratura e sono convinto che nella giusta sede giudiziaria si accerterà l’assoluta correttezza del mio operato. Ho letto il decreto di sequestro sembrerebbe che abbiamo sbagliato tutti. Tutti d’accordo per truffare lo Stato e commettere un disastro ambientale. Mi chiedo: a vantaggio di chi?”. L’inchiesta, condotta dal Noe e dai carabinieri del comando provinciale di Napoli, è stata coordinata dal pm Stefania Buda e dagli aggiunti Francesco Greco e Nunzio Fragliasso.

Nell’atto di accusa si legge di “un contesto generalizzato di conflitti di interessi nei quali “tutti gli enti pubblici istituzionalmente preposti al controllo dell’attività di bonifica, quali Arpac, Comune e Provincia di Napoli, si sono venuti a trovare”. A poche ore dall’inchiesta sulla bonifica farsa, Hubler dovrà tagliare il nastro per l’avvio della Coppa America. Sul suo ruolo e possibile dimissioni, alle quali starebbe pensando, nessuno tra gli enti coinvolti provincia, comune e regione, si è espresso. Le regate possono iniziare.

Articolo Precedente

Faida a Milano, il boss: “Gli metto su una guerra che manco se lo immaginano”

next
Articolo Successivo

Roma, l’ultimo Consiglio: il Pdl vota le delibere per la cementificazione

next