“Fui avvicinato dal cavaliere Amato che mi chiese come contattare i vertici di Mps. Così fu organizzata una cena nella villa del cavaliere in costiera amalfitana (a Vietri sul Mare, ndr)”. E’ il 12 luglio scorso e l’ex sottosegretario Paolo Del Mese, in carcere per il crac del pastificio Amato, spiega al pm Vincenzo Senatore come avvenne il contatto tra i vertici dell’azienda e l’allora presidente di Mps Giuseppe Mussari, raggiunto anch’egli nelle scorse ore da un avviso di garanzia nell’ambito di un’inchiesta stralcio della Procura di Salerno sulla bancarotta della storica azienda alimentare.

Del Mese afferma che in una sera di fine estate del 2006 Mussari e gli attuali sindaci di Siena e di Salerno, all’epoca deputati Ds, Franco Ceccuzzi e Vincenzo De Luca, si ritrovarono a tavola con i vertici del gruppo Amato per una cena “di stampo familiare”. Pochi mesi dopo Mps concederà un finanziamento di 19 milioni di euro a favore dell’Amato Re per un’operazione di delocalizzazione dell’azienda e per trasformare il vecchio pastificio in un complesso residenziale su progetto dell’archistar francese Jean Nouvel.

De Luca non è indagato. Un finanziere chiede: “Lui che c’entrava a quella cena”? Del Mese risponde: “Non l’ho invitato io”. E secondo lui la volontà di contattare Mps per Del Mese si spiega “col fatto che la provincia di Salerno è ai primi posti degli interventi finanziari della banca senese”.

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